Disposizioni anticontagio per la filiera agroalimentare

Il Governo stringe anche sul decreto salvaeconomia

Disposizioni anticontagio per la filiera agroalimentare
L'ortofrutta non si ferma. Dai campi ai magazzini, il lavoro - pur con tutte le precauzioni del caso - va avanti. E a tal proposito il Protocollo di regolamentazione per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid 19 negli ambienti di lavoro, firmato sabato scorso tra Governo e parti sociali, impatta anche sul settore ortofrutticolo (clicca qui per visionare il documento).

Il testo, tenuto conto di quanto emanato dal Ministero della Salute, contiene linee guida condivise per agevolare le imprese nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio.
La prosecuzione delle attività produttive può infatti avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione.
Ci sono misure generali, che ribadiscono il massimo utilizzo da parte delle imprese dello smartworking, di come si debba incentivare ferie e congedi. I reparti aziendali non indispensabili alla produzione devono essere sospesi.

“Il protocollo interessa, ovviamente, anche il comparto primario – dichiara il Sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate – e che contiene linee guida condivise tra le Parti per agevolare le imprese nell’adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio. La prosecuzione delle attività produttive può, infatti, avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione. Nel comparto primario è lapalissiano come le aziende non possano ricorrere al lavoro agile e, pertanto, diviene fondamentale garantire condizioni di salubrità e sicurezza agli ambienti di lavoro e alle modalità lavorative”.



Nel protocollo viene richiesto di assumere protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, di adottare strumenti di protezione individuale.

In queste situazioni, laddove si sia al di sotto della distanza interpersonale di sicurezza di un metro, viene richiesto di adottare strumenti di protezione individuale come mascherine e altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici, etc…), conformi alle indicazioni delle autorità scientifiche e sanitarie. “Sappiamo bene della difficoltà di reperimento sul mercato – continua il Sottosegretario – e ci stiamo adoperando in tutti i modi per garantirne l’approvvigionamento”.

L’azienda dovrà mettere a disposizione idonei mezzi detergenti per le mani (che può preparare autonomamente seguendo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità), assicurare la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago. Inoltre, dove è presente un servizio di trasporto organizzato dall’azienda, va garantita e rispettata la sicurezza dei lavoratori lungo ogni spostamento.

“È di primaria importanza ribadire che in presenza di febbre, sintomi di influenza, provenienza da zone a rischio o contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti – continua Giuseppe L’Abbate – viene fatto divieto di entrare in azienda e di partecipare alle attività lavorative”. Per i fornitori esterni dovranno essere individuate procedure di ingresso, transito e uscita, mediante modalità, percorsi e tempistiche predefinite al fine di ridurre le occasioni di contatto con il personale in forza nei reparti aziendali. Gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi e non è consentito l’accesso agli uffici per nessun motivo. Per tutto il personale esterno andranno individuati servizi igienici dedicati.

“Lo sforzo che sta compiendo la filiera agroalimentare italiana in questo periodo di emergenza è qualcosa di eroico – conclude il Sottosegretario Giuseppe L’Abbate – Pertanto, non posso che rinnovare l’invito ai consumatori a prediligere i prodotti freschi e locali così da sostenere il Made in Italy e le nostre imprese. È un momento in cui siamo chiamati tutti ad essere solidali e ad avere maggiore sensibilità”.

Nel protocollo si raccomanda che siano limitati al massimo gli spostamenti all’interno dei siti e contingentato l’accesso agli spazi comuni delle imprese. Le aziende che avranno necessità di tempo per adeguarsi a queste misure di cautela potranno sospendere o ridurre le loro attività per alcuni giorni approfittandone per sanificare le aree. Sarà consentito il ricorso agli ammortizzatori sociali.



Il Governo, inoltre, sta lavorando al "decreto salvaeconomia", con misure che - stando alle anticipazioni trapelate da Roma - dovrebbero ammontare a oltre 20 miliardi di euro. Si parla di importanti investimenti in campo sanitario, dell'acquisto di mascherine, di ammortizzatori sociali per i lavoratori, di rinvio dei pagamenti per le imprese. Poi è stato ipotizzato un premio di 100 euro per il mese di marzo 2020 ai lavoratori dipendenti (pubblici e privati) che abbiano continuato a lavorare nella sede di lavoro. Il premio - riporta l'Ansa - spetta a chi guadagni non più di 40mila euro l'anno ed è esentasse. Viene rapportato ai giorni di lavoro in sede e viene dato in via automatica dal datore di lavoro, se possibile nella busta paga di aprile o comunque entro il conguaglio di fine anno.

Agli autonomi sarà riconosciuta una indennità una tantum di 500 euro. L'indennità è prevista per professionisti e collaboratori, per gli stagionali, i lavoratori del turismo e delle terme, dell'agricoltura e anche per i lavoratori dello spettacolo.

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