Iri misura la febbre degli acquisti

Coronavirus e vendite della Gdo: incrementi sostanziali attorno alla zona rossa

Iri misura la febbre degli acquisti
L'effetto coronavirus ha avuto un impatto sulle vendite della Gdo, da Nord a Sud, come abbiamo scritto nei giorni scorsi sentendo i responsabili delle principali catene distributive.

Ma è in prossimità della zona rossa che la corsa agli acquisti si è manifestata con numeri davvero importanti, come ha rilevato Iri, leader mondiale nelle informazioni di mercato per il largo consumo, il retail e lo shopper.

L’impatto sulle vendite della settimana tra il 17 e il 23 febbraio – quando la diffusione delle notizie e le ordinanze restrittive sono state attivate – è stato molto significativo nelle provincie toccate dal fenomeno in Lombardia, Emilia e Veneto, e nelle zone prossime ad uno dei focolai del virus, quello del 'triangolo' Codogno - Casalpusterlengo - Castiglione d'Adda.

La tabella sottostante mostra la varizione percentuale delle vendite in alcune provincie del Nord Italia durante la settimana del 17-23 febbraio rispetto alla media delle 4 settimane precedenti e il confronto con il resto dell’Italia.



In tutte le provincie è evidente una crescita sostanziale, con ogni probabilità legata a una ricerca di disinfettanti e materiale igienico ma anche beni di prima necessità, come farina, passate, zucchero, sale, latte e acqua. Il resto del Paese, sempre secondo le stime ad oggi elaborate da Iri ha registrato nell’analogo periodo un incremento delle vendite pari al 2,7%.

Il caso più eclatante si registra a Piacenza dove il picco dell’andamento delle vendite dei negozi monitorati da Iri ha mostrato un incremento del 18,5% rispetto alla media delle 4 settimane precedenti. Più contenuti gli effetti nella provincia di Lodi dove si registra “solo” un 7,0% in più. Si è trattato di un afflusso straordinario ai punti vendita che ha coinvolto anche il capoluogo Lombardo. Milano ha infatti registrato nella medesima settimana un 11,9% di vendite in più.

Andando poi ad analizzare quella che è stata definita la “zona rossa” le stime di Iri ad oggi elaborate indicano un calo degli acquisti pari al 15,6% sempre rispetto alla media delle 4 settimane precedenti.

“Sono dati ancora preliminari ma comunque abbastanza significativi. Il fenomeno è purtroppo inedito nelle sue dimensioni e gli impatti che potrà avere sulla filiera del largo consumo sono di difficile previsione - ha commentato Angelo Massaro, amministratore delegato di Iri - Dal nostro punto di vista continueremo a monitorare con tempestività la situazione fornendo aggiornamenti regolari sui trend con occhio particolare al canale online per il quale ci aspettiamo dinamiche simili”.

Sarà poi interessante capire l'andamento anche di questa settimana. Picchi di acquisti si sono registrati sia lunedì che martedì, come ha sottolineato ieri ai microfoni della Rai Giorgio Santambrogio, presidente dell'Adm, ricordando come le vendite sia aumentate a doppia cifra anche in città non toccate dal virus, come Napoli. Santambrogio ha poi evidenziato come la distribuzione non abbia problemi di rifornimenti e come questa corsa all'acquisto sia irrazionale. L'aumento delle vendite, però, non è tutto oro: il numero uno di Adm ha detto come i rifornimenti più frequenti dei punti vendita abbiano portato anche per i distributori un aumento dei costi. Ma i retailer - ha ribadito - non hanno toccato i prezzi di tutti quei prodotti, come gli igienizzanti, che in queste giornate stanno andando letteralmente a ruba.

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