Boom di serre, la Russia corre verso l'autosufficienza

Exploit nel 2019. Un business da 200 miliardi di rubli che aumenta la disponibilità di ortaggi

Boom di serre, la Russia corre verso l'autosufficienza
Continua inarrestabile la marcia della Russia verso l’autosufficienza. Il centro studi della Banca Agricola Russa ha recentemente svolto un’indagine tra 11mila aziende agricole per analizzare quali segmenti di mercato siano al momento maggiormente redditizi: ne viene fuori che il comparto delle serre per ortaggi è quello che è cresciuto maggiormente nel 2019: un eloquente +52%

Un business che ha avuto un forte impulso slancio dopo l’introduzione dell’embargo del 2014. Obiettivo dichiarato (e in parte finanziato dallo Stato): supplire alla carenza di frutta e verdura precedentemente importate. Un metro quadro di serra può dare fino a 80 chili di raccolto e soprattutto nei mesi invernali, quando i prezzi delle verdure sono alti, gli investimenti si sono rivelati estremamente vantaggiosi. 

Tra il 2015-2019 il business in questo settore ha superato i 200 miliardi di rubli (circa 2,9 miliardi di euro), con circa 1.100 ettari di nuove serre costruite. Ne hanno approfittato alcune aziende europee, ed italiane, produttrici di tecnologie e serre. Fatto sta che, per il prodotto fresco, la Russia resta inaccessibile. Un mercato da 2,5 miliardi di euro che ha lasciato un vuoto difficilmente colmabile dagli esportatori italiani. Come ha avuto modo di ricordare al ministro Teresa Bellanova il presidente di Fruitimprese Marco Salvi, in occasione dell’ultima edizione di Fruit Logistica. 
 
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