«Albicocchi in fiore, ma non possiamo assicurarci»

Coldiretti Ravenna: ritardo inaccettabile delle compagnie assicurative

«Albicocchi in fiore, ma non possiamo assicurarci»
Sale la preoccupazione fra i frutticoltori romagnoli alle prese con un clima eccessivamente mite che sta facendo fiorire i primi albicocchi. In particolare, è la zona collinare tra Faenza e Imola che è interessata da questo fenomeno favorito da temperature ben al di sopra delle medie stagionali che hanno toccato nei giorni scorsi i 20°C.

“Attualmente siamo in anticipo di almeno una settimana - evidenzia a Italiafruit News Nicola Dalmonte, presidente della Coldiretti Ravenna - con diversi impianti che stanno schiudendo le gemme a fiore. È probabile che già dalla metà di febbraio in avanti alcune varietà di albicocco possano entrare in piena fioritura in netto anticipo rispetto ad una stagione normale che prevede una fioritura delle piante verso l’inizio di marzo”.

“Il rischio di gelate tardive - prosegue Dalmonte - è molto alto. Già nei prossimi giorni è previsto l’arrivo di un flusso d’aria fredda che potrebbe causare un repentino abbassamento delle temperature di qualche grado sotto lo zero. Inoltre, occorre considerare come le piante più vegetano e più saranno sensibili ad abbassamenti termici che si possono protrarre fino agli inizi di aprile".

In sostanza i produttori vivranno i prossimi due mesi con l’ansia di perdere l’intera produzione in poche ore. Un’ansia che potrebbe trovare rimedio in una assicurazione contro i danni da gelo, ma purtroppo pure da questo fronte non arrivano buone notizie. “Le compagnie assicurative - afferma Dalmonte - non hanno ancora aperto la campagna assicurativa contro le gelate tardive, in quanto stanno ancora trattando i termini delle polizze con il Consorzio Condifesa. Un ritardo inaccettabile per la stagione climatica in atto che metterà a serio rischio le colture non solo della provincia di Ravenna, ma di tutta la penisola. Se poi pensiamo che debbano pure trascorrere 13 giorni tra la firma dell’assicurazione e l’effettiva copertura assicurativa delle colture, si può comprendere come a pagarne le conseguenze sarà l’agricoltore”.

“Occorre rifondare tutto il sistema assicurativo agricolo. Non è immaginabile che nel 2020 un agricoltore non abbia la possibilità di assicurare con certezza il proprio raccolto che è la sua unica fonte di reddito”, è il commento finale di Nicola Dalmonte.

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