Attualità
L'Università di Catania valorizza gli scarti agroalimentari
Cinquecento mila euro per la realizzazione di un progetto del dipartimento di Scienze del Farmaco dell’università di Catania finalizzato al riutilizzo e alla valorizzazione di scarti agroalimentari.
Promosso da una partnership tra imprese e ateneo catanese, il progetto “Smart Up” è stato, infatti, scelto tra quelli finanziabili dal bando programma di sviluppo rurale 2014-2020 – misura 16.1 “Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del Pei in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura”.
Il progetto “Smart Up” (“Miglioramento della competitività e sostenibilità delle filiere mediterranee agroalimentari attraverso il recupero di scarti e sottoprodotti, la tutela della biodiversità e lo sviluppo di nuovi prodotti”) nasce dalla rinnovata attenzione nei confronti dell’ambiente e della sostenibilità dei processi produttivi, che spinge oggi le industrie agricole a considerare il problema degli scarti di lavorazione quale parte integrante delle strategie di sviluppo aziendale.
In particolare, il progetto, che durerà 36 mesi, prevede la realizzazione e la valutazione dell’attività antiossidante e antinfiammatoria di formulazioni contenenti estratti ottenuti dalle matrici di scarto derivanti dai processi di lavorazione delle filiere coinvolte: agrumi, olive, fiori eduli e lumache.
Saranno coinvolti otto soggetti: Jungle Farm Società semplice agricola (capofila), azienda agricola Costanza Ignazio, azienda agrobiologica Cuticchi, azienda agricola La Lumaca Madonita, Mg Trading Srls, Medinutrex srls e il dipartimento di Scienze del Farmaco, con i docenti Valeria Sorrenti e Luca Vanella, rispettivamente associato e ordinario di Biochimica, che si occuperanno del coordinamento scientifico con il gruppo di lavoro che opera nel laboratorio di Biochimica e Biologia avanzata del dipartimento, composto da Valeria Consoli (laureanda in Farmacia), Salvo Grosso (laureando in Chimica e Tecnologia farmaceutiche), Maria Licari (laureanda in Chimica e Tecnologia farmaceutiche CTF) e Marco Raffaele (dottore di ricerca in Basic and Applied Biomedical Sciences).
Fonte: Mensileagrisicilia.it