Apofruit a Bellanova: «Ortofrutta settore da rigenerare»

Il resoconto della visita del ministro in Basilicata. Il comparto chiede più attenzione

Apofruit a Bellanova: «Ortofrutta settore da rigenerare»
Tour in Basilicata per il ministro all'Agricoltura Teresa Bellanova che, nella mattinata di ieri, ha visitato prima i campi di fragole della Cooperativa Frutthera e di frutta esotica della ditta Rocco Zuccarella e poi gli stabilimenti produttivi di Apofruit e Orogel. Nel pomeriggio, invece, il ministro ha tenuto un incontro con le delegazioni delle Organizzazioni di produttori di tutti i settori agricoli della Basilicata, ortofrutta compresa, alla presenza dell'Assessore regionale Francesco Fanelli, del consigliere regionale Luca Braia e di tanti protagonisti del nostro settore. 

"Dovunque ho incontrato imprenditori capaci e determinati, lavoratrici e lavoratori di grande competenza - ha commentato, su Facebook, il ministro al termine della giornata - Realtà produttive grandi e piccole, che ogni giorno contribuiscono a rendere più forte l'agroalimentare di questa parte del Mezzogiorno e dell'Italia".



"Di fronte a problemi, criticità ma anche sviluppo - ha proseguito - è nostro compito raccontare il modo in cui stiamo dando risposte, intervenendo sui punti che produttori e agricoltori indicano come prioritari. Sostegno al reddito, reperimento di manodopera, lotta al caporalato, creazione di nuove opportunità di lavoro, contrasto dei cambiamenti climatici, sostegno alle filiere e all'export. Per ognuno di questi temi, stiamo lavorando per mettere in campo risposte concrete. Le grandi eccellenze Made in Italy devono essere conosciute, promosse, valorizzate e difese. Ne va del futuro del Paese".

Durante la visita allo stabilimento Apofruit di Scanzano Jonico (Matera), in particolare, i vertici del Gruppo hanno voluto evidenziare a Bellanova che il settore ortofrutticolo meriterebbe quell’attenzione che suscitano le crisi delle grandi aziende italiane. "L’ortofrutta è un settore strategico - ha detto Mirco Zanotti, presidente di Apofruit Italia, al ministro - che ha un ruolo primario nell’importante comparto alimentare, crea reddito e difende l’ambiente. Ma necessita di una rigenerazione, mentre, purtroppo, ci sono già oggi delle colture che vanno inesorabilmente scomparendo. Gli agricoltori chiedono aiuto a lei signora ministro, perché l’agricoltura possa essere ancora un’opportunità per il nostro Paese”. 



Il direttore generale di Apofruit Italia, Ilenio Bastoni, ha ribadito a Bellanova la necessità prioritaria di rendere operativo il Tavolo ortofrutticolo per affrontare collegialmente i temi che assillano il settore. Bastoni ha poi rilevato le fragilità e le emergenze che gravano sull’ortofrutticoltura italiana. “In cima alle difficoltà - ha dichiarato - si evidenzia l’export che nonostante l’impegno di grandi strutture come Apofruit, presente con prodotti di eccellenza sui mercati internazionali, ha un andamento a singhiozzo. Perché i nostri prodotti possano trovare giusta collocazione è assolutamente necessario che vengano rimosse le barriere fitosanitarie che impediscono lo sbarco delle nostre produzioni su alcuni grandi mercati: è il caso delle pere e delle mele sui mercati della Cina, i kiwi sul mercato giapponese. Ci sono problemi che attengono all’impegno dei singoli operatori agricoli, questi possono essere risolti solo da un’azione del ministero dell'Agricoltura”.

“Sulla scarsa competitività - ha evidenziato ancora il direttore generale di Apofruit - incide anche il sistema Paese, con la sua logistica ancora insufficiente, la necessità di defiscalizzare il lavoro, interventi in merito ad alcune gravi emergenze fitosanitarie come, per elencare quella più grave, la presenza della cimice asiatica che richiederebbe interventi immediati. Non ultima pesa anche la necessità di manodopera, sia specializzata che generica. Le grandi campagne di raccolta, come quelle delle fragole proprio qui in Basilicata, e quelle delle pesche e dei kiwi in altre aree di produzione, evidenziano ogni anno notevoli difficoltà di reperimento di lavoratori. Ciò rende inevitabile una riflessione sul decreto flussi di lavoratori stranieri - ha concluso Bastoni - che potrebbe configurarsi come una grande opportunità per rilanciare la produzione italiana”.

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