«Gli agricoltori italiani sanno scioperare solo sui social»

Lo sfogo di un cerasicoltore: «Intanto la burocrazia ci uccide, ecco come»

«Gli agricoltori italiani sanno scioperare solo sui social»
Non ci sono solo le difficoltà del mercato o il clima impazzito. Fare frutticoltura oggi in Italia è davvero un'impresa, anche per la burocrazia, come ci racconta Antonio Soldatino, un produttore di ciliegie pugliese. Di seguito pubblichiamo la sua lettera, che mette anche in luce un aspetto significativo: i produttori si lamentano tutti sui social, ma uno sciopero vero lo sanno fare?

Io sono un medio agricoltore per passione (ma pensionato ex sott.le Aeronautica), ho circa 4000 alberi di ciliegio. Sono di Turi e vi chiedo come si fa a salvare una agricoltura che la vediamo morire ogni giorno? La burocrazia è arrivata anche in agricoltura: per due giornate lavorative bisogna effettuare visita medica e scarpe antinfortunistica, per non parlare di tanti corsi... che già il giorno dopo non ci si ricorda un bel niente, ma si paga tutto.
DVR aziendale pagato 350 euro, senza alcuna firma di nessun ingegnere, ma bisogna averlo altrimenti l'Ispettorato ci gode a verbalizzare per fare cassa. Ma la cosa più eclatante è che l'agricoltura viene equiparata all'industria. Un esempio banale di visita medica: devo raccogliere le ciliegie e quindi devo aspettare quando si evidenzia il quantitativo, vado dal medico del lavoro e gli quantifico il numero dei lavoratori, e sapete la risposta? Tra sette giorni.
Io dico poveri agricoltori, che non sanno scioperare, ma sanno usare i social.
Vi ringrazio per avermi letto. Complimenti per il sito, molto interessante.

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