Cimice asiatica, ancora tutto fermo

Alleanza delle Cooperative al Mipaaf: «Danni per 600 milioni»

Cimice asiatica, ancora tutto fermo
Cimice asiatica, il mondo produttivo e la cooperazione alzano la voce chiedendo alle istituzioni di attivarsi per affrontare concretamente la principale emergenza del settore. Con una lettera che sarà inviata in questi giorni al Mipaaft, destinatario il ministro Teresa Bellanova, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari chiede di “diradare la nebbia”: a livello nazionale, sottolinea il responsabile ortofrutta Davide Vernocchi, sono previsti in Manovra 80 milioni (40 per il 2019) per indennizzi a fondo perduto per i danni già subiti, ma nulla si sa a proposito di modalità e tempistica di utilizzo. I danni tra l’altro, afferma l’esponente di Alleanza delle Cooperative, avrebbero raggiunto i 600 milioni di euro. 

Nella lettera che sta per arrivare a Bellanova si farà riferimento anche alla mancata ri-autorizzazione da parte della Commissione Ue all’utilizzo del chlorpyrifos-methyl, “unico  efficace mezzo di difesa fitosanitaria” e viene sollecitata l'istituzione di un "Tavolo di crisi" in cui affrontare i gravi problemi del settore ortofrutticolo, alle prese anche con la crisi dell'export.



Alleanza delle Cooperative esprime preoccupazione anche per gli effetti di Sugar e Plastic Tax, che entreranno in vigore nel corso dell’anno: “Una batosta per le imprese del packaging e per le aziende della trasformazione”, annota Vernocchi (foto sopra). 

Ieri intanto Coldiretti Veneto ha scritto all’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan al fine di sollecitare l’intervento del ministero dell’Ambiente per approntare le strategie di difesa biologica anti-cimice con l’uso dei antagonisti autoctoni e non. Per l’impiego della vespa samurai - ricorda la confederazione - serve l'autorizzazione ministeriale: fondamentale diventa ora accelerare l’iter burocratico. “Le misure di contenimento sono necessarie - si legge nella lettera - diversamente si rischia di mettere in ginocchio definitivamente comparti che soffrono già della crisi di mercato, ma anche produzioni che invece presentano una buona risposta commerciale”. 

 
I frutticoltori veneti hanno dichiarato danni per 100 milioni di euro alle coltivazioni a causa della cimice e - conclude la Coldiretti regionale - stanno per prepararsi alla prossima stagione nell’insicurezza delle azioni previste per contrastare l’insetto alieno.

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