La Borsa Patate alza il prezzo della prima qualità

La Borsa Patate alza il prezzo della prima qualità
Nella seduta di venerdì 6 dicembre 2019, la Borsa Patate di Bologna ha analizzato tutti gli elementi salienti che caratterizzano questa campagna, ponendo l’attenzione sulle disponibilità del mercato a livello europeo e nazionale, anche alla luce delle ultime informazioni provenienti dal Nord Europa. Si è quindi voluto fare il punto a tre mesi dall’avvio della commercializzazione

“Fra gli aspetti positivi, a sostegno del mercato - spiega Luciano Trentini, coordinatore della Borsa Patate - bisogna considerare: un mese di novembre caratterizzato da elevata piovosità; il ritorno del freddo di questi ultimi giorni, che normalmente è indice di aumento dei consumi; una produzione nel Nord Europa che, a consuntivo, non manifesta i paventati aumenti rientrando nella media degli ultimi cinque anni; un aumento delle richieste esercitata dalle industrie di trasformazione, che fa pensare ad un mercato con un andamento positivo". 

Vi sono però anche due aspetti negativi, sottolinea Trentini: "L’abbassamento della produzione italiana di quest’anno, stimata in circa il 5‐10%, e l’introduzione delle nuove tecniche produttive e di conservazione che, di fatto, fanno salire il costo di produzione sia per i produttori che per il sistema commerciale, già impegnati insieme per sostenere il mantenimento di una qualità alta e per aumentare il livello di soddisfazione dei consumatori".

Dopo una attenta analisi sui quantitativi a oggi commercializzati e delle caratteristiche merceologiche disponibili, la Borsa di Bologna ha aggiornato il prezzo delle patate destinate allo stoccaggio, tenuto conto che la campagna 2019 si è aperta con un mercato interessante (0,30 euro il chilo per il prodotto franco azienda agricola). Le parti hanno deciso di fissare il prezzo di riferimento delle patate in conto deposito a 0,32 euro il chilo per il prodotto di prima qualità, ribadendo le regole applicate al "Conto deposito a norma del contratto quadro siglato in Emilia-Romagna per il periodo 2017-2020”.

"Buona la soddisfazione da parte degli operatori commerciali e dell’Organizzazione dei produttori, firmataria del contratto quadro, circa l’accordo raggiunto", conclude Trentini ricordando che "quello stabilito il 6 dicembre è, per il secondo anno consecutivo, il prezzo più elevato mai fissato per il prodotto patata, che premia la valorizzazione fatta nell’ambito del contratto quadro con produzioni di elevata qualità da proporre ai consumatori".

Fonte: Ufficio stampa Borsa Patate di Bologna