«La crisi delle pere? E' l'Ilva dell'ortofrutta»

Bergami: con così poco prodotto si spalancano le porte all'importazione

«La crisi delle pere? E' l'Ilva dell'ortofrutta»
"La crisi del settore pericolo? Paragonabile all'Ilva e ad Alitalia messe assieme. Ecco perché meriteremmo la stessa attenzione riservata dalla politica nazionale a questi dossier". Albano Bergami, membro del Cda di FuturPera e ai vertici della Sezione Frutticola nazionale di Confagricoltura, spinge perché le difficoltà del comparto -  30mila ettari, il 70% dei quali in Emilia-Romagna con 20mila addetti coinvolti, cioè quelli di Ilva e Alitalia insieme - possano essere affrontate tenendo conto della forte contrazione produttiva e dei danni causati da cimice asiatica e maculatura bruna.

"Abbiamo il 51% di pere in meno rispetto al 2018 - spiega Bergami a Italiafruit News - Ma c'è una parte dei volumi conferiti dai produttori e classificati come commercializzabili, che poi in magazzino non si sono rivelati tali: la campagna commerciale è influenzata dal prodotto scarso. A fronte di questo il mercato ovviamente risponde con valori storici sul fronte dei prezzi di realizzo, ma questi non saranno assolutamente sufficienti per compensare la mancata produzione. Il prodotto esce con le cifre richieste dagli operatori: potrebbe sembrare un segnale positivo, e in parte lo è, ma bisogna capire il posizionamento e la fascia di prezzo limite. Le Abate escono dai magazzini a 1,60 euro il chilo, sui mercati si trovano frutti anche a 3 euro il chilo e il mercato è in grado di recepire queste quotazioni".



E a che punto siamo con i piani di decumolo? "Siamo già avanti - ancora Bergami - Le imprese commerciali pensano di arrivare a febbraio con il prodotto italiano: se così fosse mancheranno almeno due mesi di commercializzazione. Ed è un danno, perché vorrebbe dire aprire le porte all'importazione. Già ora c'è chi si sta rivolgendo a Olanda e Belgio, ad esempio per le Conference, mentre in primavera potrebbero arrivare volumi da Sud Africa o Argentina a cui non siamo mai stati abituati".

Questi fattori, che saranno esaminati durante il World Pear Forum di FuturPera (clicca qui per il programma), per l'ex vicepresidente dell'Oi Pera rischiano di "decretare una forte riduzione del comparto. Le imprese hanno bisogno di risposte immediate per bypassare questa fase delicata: chiediamo - conclude Albano Bergami - la stessa attenzione riservata per le crisi di altri comparti produttivi italiani e che la questione sia affrontata sia a livello nazionale che comunitario".

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