Il caporalato imperversa: incontro al ministero del Lavoro

Imprenditore sparava ai braccianti, boom di casi. Bellanova: rafforzare la prevenzione. I commenti

Il caporalato imperversa: incontro al ministero del Lavoro
Caporalato, si moltiplicano i casi - anche clamorosi - da Nord a Sud e la ministra Teresa Bellanova rilancia confermando la grande attenzione al tema, da lei definito prioritario fin dall’insediamento al Mipaaf: “Il caporalato è criminalità”, ha sottolineato sabato in un comunicato il ministro. “Lo dimostrano le tante operazioni che in questa settimana ci sono state in varie aree del Paese. Nel potentino è stata smantellata una rete criminale che gestiva più di mille braccianti, negando i diritti più elementari”.

E sull’arresto dell’imprenditore che a Terracina (Latina) sparava ai braccianti la Bellanova si è detta “senza parole”: “Vorrei fosse chiaro fino in fondo che una delle ragioni per cui siamo chiamati a stroncare il caporalato è la degenerazione di ogni tipo a cui caporali e imprese senza scrupoli si sentono autorizzati. Ancora una volta ripeto: abbiamo un'ottima legge, la 199/2016, che va applicata per intero. Ora dobbiamo rafforzare la prevenzione”. 

Questa settimana la titolare del Mipaaf si confronterà al tavolo sul caporalato al ministero del Lavoro con le colleghe di Governo Catalfo (Lavoro) e Lamorgese (Interno): “Dobbiamo spezzare la catena che tiene legati a doppio filo lavoratori e imprese ai caporali e alle organizzazioni criminali. Favorire meccanismi trasparenti, automatici, tempestivi, di incrocio domanda e offerta. Sconfiggere concorrenza sleale e dumping. La dignità dei lavoratori al primo posto". 



Ma, ha aggiunto Bellanova, “crimini  di questa natura  non possono e non devono screditare un settore caratterizzato per la maggior parte da imprese sane e rispetto della dignità del lavoro. La legge va applicata fino in fondo anche per questo: difendere l'impresa sana“.

Forza Italia denuncia che “le campagne del Mezzogiorno d'Italia continuano a essere regno di lavoro sfruttato e di fenomeni di illegalità che compromettono anche la concorrenza fra le imprese”: lo ha dichiarato in una nota Nino Minardo, deputato azzurro. “Eppure c'è una legge che a quasi tre anni dalla sua entrata in vigore non ha trovato completa attuazione".  

Per l’esponente forzista “la legge è stata applicata finora solo nella sua parte repressiva”. Per questo ha presentato un'interrogazione ai Ministri dell'Interno e delle Politiche Agricole e forestali sottolineando “l’urgenza di verificare i motivi per cui la legge non è stata applicata nella sua totalità e nel contempo di attivarsi per contrastare seriamente questa piaga sociale".

"I fatti di Terracina - commentano Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil - sono gravissimi, e sono l'ennesima dimostrazione che gli appelli del sindacato a intervenire in modo più costante contro lo sfruttamento dei braccianti non sono allarmismo, ma la constatazione quotidiana di un fenomeno sottovalutato dalle istituzioni". Nei prossimi giorni i sindacati organizzeranno una manifestazione per denunciare le condizioni in cui lavorano i nostri braccianti, e per sollecitare governo e parlamento a concentrarsi su "trasporto dei lavoratori, alloggi, controlli e ispezioni". Altro strumento indispensabile è "la rete del lavoro agricolo di qualità, che a Latina non funziona e in molti territori non è ancora stata realizzata".

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