«Mercati, prezzi in calo nei primi nove mesi»

Barcella (Salvi Milano): chiusura negativa per la frutta estiva, pere ok, attesa per kiwi e kaki

«Mercati, prezzi in calo nei primi nove mesi»
Vendite in aumento ma prezzi in sensibile flessione per le aziende dell’ingrosso ortofrutticolo: “Stimiamo, per i primi nove mesi dell’anno, un calo medio di quotazioni del 10-15%”, spiega a Italiafruit News Bruno Barcella (nella foto sopra), amministratore unico di Salvi Milano, azienda che opera con uno stand nell’Ortomercato meneghino: “In questo momento il prodotto principe è l’uva, caratterizzato da una forbice molto ampia tra le referenze di alta qualità, ben remunerate e i frutti di fascia media, i cui listini sono al limite della sostenibilità. Quotazioni sostenute per le pere, mentre le mele “nuove” spuntano qualche centesimo in più rispetto a quelle della precedente campagna, rimaste su un livello di prezzo sostanzialmente stabile per lungo tempo”.



Buone aspettative, prosegue Barcella, per il debutto dei kiwi, mentre tra una settimana circa arriveranno anche i kaki Made in Italy. “Aspettiamo anche l’ingresso in scena del mondo agrumi a partire dalle clementine; al momento commercializziamo qualche referenza  spagnola ma in maniera contenuta”.


Tutt’altro che brillante il bilancio della frutta estiva: “Per pesche e nettarine, da metà agosto in poi, è stato un disastro; i costi di produzione erano alti e i prezzi di vendita insoddisfacenti. Male anche le susine, che hanno sofferto consumi particolarmente bassi e dovrebbero essere oggetto di una riflessione in chiave prospettica”.



“Il mese di settembre - prosegue l’amministratore di Salvi Milano - è stato in linea con il resto dell’anno: volumi discreti ma prezzi medio-bassi. Il nostro fatturato nei primi tre trimestri progredisce dell’1%, ma il prezzo medio è in calo del 9%”. 



Grande attesa intanto, all’Ortomercato di Milano, per il restyling: “Un’operazione tutt’altro che facile, c’è tanto da fare e ci sono molti interessi in ballo. Ma una struttura più moderna serve come il pane se vogliamo avere un futuro”, conclude Barcella, che è anche consigliere di Fedagro Milano.



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