Torna in auge il Ministero del Cibo

Proposta di legge per far evolvere il Mipaaf secondo un approccio di filiera

Torna in auge il Ministero del Cibo
E' una vecchia proposta di Coldiretti, sollecitata dal presidente Ettore Prandini anche durante il travaglio tra il governo giallo-verde e quello giallo-rosso: istituire il Ministero del Cibo (o dell'agroalimentare).

Ora la proposta torna in auge grazie al parlamentare Paolo Russo, già presidente della Commissione agricoltura alla Camera, che a Montecitorio ha presentato a riguardo una proposta di legge: il documento è stato depositato nel settembre 2018, ma solo nei giorni scorsi la pdl è stata assegnata alla Commissione Affari Costituzionali.



Il Ministero del Cibo sarebbe un'evoluzione del Ministero dell'Agricoltura, con i compiti spettanti allo Stato in materia di agricoltura, foreste, caccia e pesca declinati in una logica di filiera: dalla produzione alla distribuzione, coinvolgendo i compiti relativi all'industria agroalimentare, attualmente assegnati al Ministero dello Sviluppo economico.

Ribadisce il primo firmatario della proposta: "Il Ministero del Cibo avrà il compito di promuovere una competizione intelligente e integrale dell'intera filiera agroalimentare, per renderla capace di competere in modo unitario sui mercati internazionali, al fine di esaltare l'eccellenza italiana e di fornire la rappresentazione di un Paese che è interessato non solo a sviluppare una filiera, ma anche a realizzare un modello di opportunità".



Per una filiera frammentata come quella dell'ortofrutta, che vede tensioni tra il primo e l'ultimo anello, potrebbe essere una prospettiva interessante. C'è poi da considerare lo sviluppo dei prodotti ortofrutticoli di IV e V Gamma, oltre che il comparto dei trasformati, che sarebbero così ricompresi in un ragionamento di filiera anche a livello istituzionale. Di contro, il rischio è di perdere di vista la parte più agricola dell'agroalimentare.

Il Ministero del Cibo si ispira al dicastero già istituito in Francia. "L'Italia compete con la Francia nel settore agroalimentare, ma l'esistenza di un loro ministero ad hoc ovviamente consente alla Francia una maggiore e più efficace capacità di intervento, anche dal punto di vista finanziario", così la pensa Russo.

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