Uva, protesta davanti al centro commerciale

I produttori pugliesi: prezzi troppo bassi, meglio regalare i grappoli

Uva, protesta davanti al centro commerciale
E' un momento di tensione per il mercato dell'uva da tavola. Tensione sfociata in una protesta spontanea di un gruppo di produttori davanti al Parco commerciale Auchan di Casamassima (Bari). Dopo il tam tam dei giorni precedenti sui social network, gli agricoltori ieri mattina (come si può vedere nelle foto pubblicate su Facebook da Lorenzo Gassi) si sono presentati all'ingresso del punto vendita della Gdo per regalare l'uva da tavola: con i 50 centesimi il chilo che si prendono in campagna - questa la loro testi - tanto vale regalarla ai consumatori.



La differenza tra il prezzo riconosciuto ai produttori e quello con cui l'uva viene venduta, è stata recentemente criticata anche da Cia Agricoltori Italiani della Puglia che, sulla propria pagina Facebook, ha pubblicato una carrelata di foto che hanno scatenato il dibattito.



“C’è uno squilibrio evidente, che dovrebbe destare scandalo”, ha dichiarato il presidente regionale di Cia Puglia Raffaele Carrabba. “Stiamo parlando di redditività per le aziende agricole, della possibilità per i produttori di ricevere un giusto compenso per ciò che producono. Questo significherebbe avere imprese agricole che possono continuare a creare posti di lavoro, avendo le risorse necessarie a investire anche sulla qualità e la salubrità del prodotto. La corsa al ribasso, tra l’altro, vale solo per i produttori, poiché sui consumatori la gdo compie ricarichi che arrivano a dieci volte il prezzo corrisposto agli agricoltori”.

“E’ un problema molto serio”, ha aggiunto Sergio Curci, responsabile regionale Gie ortofrutta per Cia Puglia (gruppi di interesse economico), “che non riguarda soltanto l’uva da tavola, ma la quasi totalità dei prodotti agricoli”. 

“Il problema è avvertito in tutto il Foggiano”, ha spiegato il presidente provinciale di Cia Capitanata, Michele Ferrandino. “Stiamo lavorando da anni, anche nel Barese, per favorire la costituzione delle Op, le organizzazioni di produttori, e più in generale l’aggregazione che assicura un maggiore potere contrattuale nei confronti di parte industriale e gdo”, ha dichiarato Felice Ardito, presidente provinciale di Cia Levante. 

“Molto spesso”, ha aggiunto Pietro De Padova, presidente provinciale Cia Due Mari (Taranto-Brindisi), “i produttori, loro malgrado, sono costretti a lasciare sulle piante i prodotti del loro lavoro: tutto questo è inaccettabile e mortificante”. 

“Viviamo la stessa situazione anche nelle province salentine”, ha spiegato Benedetto Accogli, presidente provinciale di Cia Salento.    

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