«Guadagnare con le pesche è ancora possibile»

Modigliani Frutta: «La qualità paga e la Gdo non è il nemico»

«Guadagnare con le pesche è ancora possibile»
Liquidazioni basse. Un mercato che non tira. Pianti e lamentele. L'Italia peschicola continua a vivere una crisi epocale, attaccata disperatamente a una manciata di centesimi al chilo e come risultato, anno dopo anno, gli impianti vengono estirpati. In questo contesto vien da chiedersi se è ancora possibile guadagnare coltivando pesche. E se la domanda la si pone a Davide Modigliani, imprenditore agricolo romagnolo, la risposta è sì. "Certo che si può guadagnare - afferma il produttore - ma il problema è che non si vuole cambiare modello".

La Modigliani Frutta di Cesenatico (Forlì-Cesena) si estende su 16 ettari, di cui 12 dedicati a pesche nettarine. Una piccola realtà che ha puntato tutto sulla qualità e sulla differenziazione dei propri frutti. Una strategia aziendale che parte dal campo e si riflette sul mercato, facendo dell'impresa una mosca bianca del comparto.

"I nostri pescheti hanno una produzione che è meno della metà rispetto a un impianto tradizionale - spiega Modigliani - Con un carico di frutti inferiore la pianta lavora meglio, è più arieggiata, dispone di più sostanze nutritive per i frutti. Purtroppo si è sempre lavorato sull'idea che la frutta deve costare poco: sono stato 20 anni in Coldiretti, prima come delegato dei giovani agricoltori e per 10 anni presidente provinciale, queste battaglie le ho portate avanti in prima persona, ma era difficile farsi capire... Più in casa che fuori a dir la verità. Davanti all'ennesima crisi, quella del 2005, dove la soluzione è stata andare in piazza per dire che era tutta colpa della Gdo e dei suoi rincari, dissi che era una bufala: non si possono prendere in giro produttori e consumatori con questa giustificazione che fa arrabbiare tutti e tutti ne usciamo perdenti. La soluzione è puntare sulla qualità: se quest'anno avessi avuto più produzione l'avrei venduta tutta senza problemi. I clienti mi chiedevano quattro volte tanto il prodotto che avevo".



Modigliani vende pesche e nettarine all'ingrosso, serve alcune catene della Gdo e poi vende direttamente nella sua azienda. I frutti sono attentamente selezionati e l'offerta è qualitativamente costante. "Facciamo più diradamenti durante la stagione - continua l'imprenditore romagnolo - a maggio una prima passata, diamo la possibilità di crescere a pesche e nettarine e poi a un mese dalla raccolta togliamo i frutti difettati, correggiamo i rami e alla fine otteniamo una produzione migliore, come calibro ma soprattutto come sapore. Il calibro è legato anche all'andamento climatico, quest'anno è stata una delle annate peggiori di sempre, con il mese di maggio che ha compromesso la qualità del frutto, perché piogge, freddo e poche ore di sole non hanno permesso al nocciolo di essere perfetto, una problematica che si evidenzia nel frutto finale, scatolato o deformato, che non cresce come avrebbe dovuto. Ho subito anche due grandinate, ma tutto sommato mi ritengo fortunato: la perdita finale è stata del 25-30%".

Ma c'è qualche tecnica agronomica segreta? "Faccio poca concimazione - risponde Modigliani - ad anni alterni passo con il letame e in primavera vado a correggere a seconda delle esigenze della pianta e dell'andamento climatico: non applico prodotti a prescindere. Quest'anno, per esempio, con tanta pioggia c'è stato meno bisogno di concimazione rispetto a una stagione normale: mettere azoto quando piove molto comporta poi avere rischi di marciume".



Le pesche e le nettarine di Modigliani sono state valorizzate da alcuni punti vendita Famila in Romagna: frutti in vendita all'ingresso del negozio, cartellonistica dedicata con "garanzia di genuinità" dell'insegna. I frutti sono stati venduti al pubblico a 2,99 euro il chilo nel pieno della stagione, scesi a 2,79 nel finale. "Tutto è nato tre anni fa, perché i titolari dei negozi venivano da me a comprare la frutta per la famiglia: poi c'è stata la scommessa di provare a proporre le mie pesche e nettarine al supermercato e i riscontri sono stati positivi. Diversi privati mi hanno chiamato per complimentarsi della qualità dei frutti. Il prezzo alto? Se vendessi a meno non sarei un'azienda che guarda al futuro. Noi raccogliamo poco prima della maturazione, facciamo 7-8 passate e le ore di raccolta incidono molto di più sul prezzo del prodotto. Usiamo diversi accorgimenti per non rovinare il frutto. Alla mattina raccogliamo, al pomeriggio facciamo selezione in magazzino, poi frigo e il giorno dopo pesche e nettarine sono già in vendita. I prezzi? Beh, faccio dei prezzi che altri operatori se li sognano: li impongo io, diciamo che variano da 1,80 a 2 euro il chilo. Una politica che nel tempo mi ha ripagato, che mi permette di fare investimenti. In Romagna, per esempio, siamo stati tra i primi a coprire i ceraseti: le reti ci danno un prodotto superiore, ma la loro gestione incide per più di 1 euro il chilo sul prezzo".

Nettarine Modigliani Frutta

Pesche e nettarine sono bollinate e oltre al marchio aziendale Modigliani riporta anche la varietà. "Sono sicuro della qualità del mio prodotto e vorrei che chi mangia le mie pesche e nettarine poi sappia riconoscerle: non basta dire se è a pasta bianca o gialla, non tutte le varietà hanno lo stesso gusto e le stesse caratteristiche, così ho iniziato a chiamarle per nome e cognome".

Ma come vede il futuro della peschicoltura? "In Romagna le pesche faranno la fine delle fragole: abbiamo già perso il 50% della superficie investita negli ultimi dieci anni e questo la dice chiara: e non è che non si trovano pesche al supermercato, c'è una percentuale crescente di frutti dal Meridione e poi dall'estero. Dobbiamo tornare con i piedi per terra: è vero che la pesca può essere esportata, ma ormai l'Est non si rivolge solo all'Italia, c'è la Spagna, la Grecia, l'Africa del Nord... Il nostro Paese viene bypassato o rimane un tramite da cui far transitare la merce. La qualità - conclude - è l'unica speranza per il futuro".

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