Cimice asiatica, le richieste di Coldiretti Emilia Romagna

Cimice asiatica, le richieste di Coldiretti Emilia Romagna
Stanziamento di risorse finalizzate all’attivazione di mutui e prestiti agevolati, previsione di sgravi contributivi e fiscali, moratoria sulle rate in essere di prestiti bancari, pressione sui ministeri interessati per accelerare il lancio del parassitoide in campo. Queste le richieste espresse da Nicola Dalmonte, vice presidente Coldiretti Emilia-Romagna nonché presidente di Coldiretti Ravenna, intervenuto in rappresentanza dell’Organizzazione all’incontro del 28 agosto in Regione, dove è stato fatto il punto sull’emergenza causata dalle infestazioni di cimice asiatica. 

“Siamo soddisfatti perché la Regione ha integralmente recepito le nostre proposte, necessarie al fine di tutelare la frutticoltura, settore vitale per l’intera economia regionale e minato dall’ormai acclarata invasione dell’insetto cinese, ora però - aggiunge Dalmonte - è indispensabile creare le condizioni per passare immediatamente dalla fase propositiva a quella attuativa, sollecitando - come già richiesto dal nostro presidente nazionale Ettore Prandini - una profonda modifica della Legge 102 relativa alle calamità naturali perché così come è strutturata è a dir poco inutile”. 

La priorità, dunque, è rifinanziare subito il Fondo di solidarietà nazionale e ottenere, come ribadito da Dalmonte all’assessore regionale all’agricoltura Simona Caselli, “le debite coperture dallo Stato, con un’azione di sensibilizzazione istituzionale coordinata e di filiera, perché il problema cimice non è solo un problema agricolo, ma anche economico e sociale”. 

La cimice, infatti, rischia di mangiarsi anche il futuro di migliaia di lavoratori, perché - è presto detto - se le imprese chiudono spariscono anche i posti di lavoro e l’emergenza, sinora confinata nei campi, diventa ben presto emergenza sociale. Per questo Coldiretti ha ribadito alla Regione la necessità di attivare da subito ogni procedura al fine di consentire agli imprenditori la possibilità di difesa attiva in attesa che scienza e ricerca riescano ad intervenire concretamente per debellare l’insetto asiatico.

Fonte: Ufficio stampa Coldiretti