Cimice asiatica, il Governo intervenga o sarà mobilitazione

L'Sos di Cso e Agrinsieme: aziende in ginocchio, servono interventi urgenti

Cimice asiatica, il Governo intervenga o sarà mobilitazione
Fatti, azioni concrete ed immediate per aiutare l'ortofrutticoltura dell'Emilia-Romagna (e dell’intero Nord Italia) in piena emergenza cimice asiatica. Questo chiedono il Cso Italy-Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara e Agrinsieme Emilia-Romagna - il coordinamento che riunisce le federazioni regionali di Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari - al Governo italiano.

“La crisi di Governo e le consultazioni a Roma - sottolinea il presidente di Cso, Paolo Bruni - non possono far passare in secondo piano un problema che rischia di mettere definitivamente in ginocchio non poche aziende ortofrutticole. Non si possono fermare provvedimenti, come quelli dell’autorizzazione a combattere la cimice asiatica con insetti antagonisti, indispensabili per cercare di fronteggiare un problema tanto grave. Bene ha fatto l’assessore Simona Caselli a procedere in Emilia-Romagna, stanziando finanziamenti finalizzati ad azioni concrete” (clicca qui per leggere l'articolo di ieri).

Ora è opportuno, come osserva Bruni, avviare un piano d’azione condiviso che coinvolga le istituzioni e il mondo agricolo e della ricerca. "Serve una svolta - sottolinea - che dia priorità nell’agenda di Governo alle produzioni agricole e ortofrutticole in particolare, prima che sia troppo tardi. Siamo davanti a una ricchezza nazionale che rischiamo di vedere ridimensionata e che noi di Cso vogliamo, insieme agli altri organismi di settore, a tutti i costi sostenere".


Paolo Bruni

Anche Agrinsieme Emilia-Romagna, da parte sua, ha apprezzato le misure che intende mettere in campo la Regione per contrastare la grave emergenza, come la delimitazione delle aree colpite al fine di ottenere sgravi fiscali e contributivi e i fondi per abbassare i tassi d’interesse sui mutui. “Ora, però, servono fatti concreti - sottolinea Agrinsieme - per supportare le imprese gravemente danneggiate da quella che possiamo definire una vera e propria piaga per tutta l'agricoltura del Nord Italia. Occorre un grande gioco di squadra da parte delle associazioni agricole e delle Organizzazioni di produttori”.

“Chiediamo il supporto della Regione per ottenere il risarcimento dei danni al fine di arrivare in tempi rapidi all’utilizzo dell’insetto antagonista: la vespa samurai - prosegue il coordinamento di Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari - Occorre affrontare l’emergenza stanziando risorse da parte del Governo, qualunque esso sia, e intervenendo sulla normativa europea che vieta gli aiuti di stato per le calamità non da quarantena, come la cimice asiatica. Va sbloccato poi, presso il ministero dell’Ambiente, il Decreto che consente l’autorizzazione all’importazione, la sperimentazione e il lancio del l’antagonista naturale". 



"Queste misure sono urgenti - prosegue Agrinsieme Emilia-Romagna - e possono dare una prospettiva agli agricoltori che purtroppo oggi sono stremati e sconfortati dalla situazione drammatica in cui versa il settore ortofrutticolo. Ricordiamo infatti che, in aggiunta alla calamità dovuta alla cimice asiatica, le imprese devono subire i danni ulteriori causati da altre avversità (eventi grandinigeni e maculatura bruna sul pero in primis) e i prezzi insoddisfacenti di alcune produzioni come pesche e nettarine, nonché le drupacee. Non possiamo accettare che tutti i problemi, le regole ed i pregiudizi di carattere ideologico vengano scaricati addosso alle imprese agricole - conclude la nota - Ci aspettiamo quindi risposte in tempi rapidi, altrimenti ci mobiliteremo presso le sedi opportune in tempi altrettanto stretti". 

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