Ortofrutticola Parma verso le patate a residuo zero

L'impresa: «Anticipiamo una possibile richiesta della Gdo. Impegno per la sostenibilità»

Ortofrutticola Parma verso le patate a residuo zero
Ortofrutticola Parma - azienda di Castel San Pietro (Bologna) specializzata in patate, cipolle e carote - sta lavorando a una linea residuo zero. La certificazione, spiega Monia Parma a Italiafruit News, è vicina e nel mese di agosto dovrebbe partire la disponibilità di patate a residuo zero, una novità per il settore. "Stiamo implementando il disciplinare e vogliamo essere i primi a proporre patate a residuo zero", evidenzia la nipote del fondatore dell'azienda, Sostegno Parma, che oggi assieme al padre Mauro e al fratello Ivan conduce l'impresa di famiglia. E dopo le patate, se i riscontri saranno positivi, in autunno si passerà alle carote residuo zero mentre per le cipolle si attenderà la prossima campagna.

"Anticipiamo una possibile richiesta della Grande distribuzione, nostro principale cliente - aggiunge l'imprenditrice - lavorando sul prodotto più sicuro che abbiamo e cercando di comunicarlo nel modo adeguato. Ci siamo concentrati sulle poche molecole che residuavano: avevamo già un prodotto ultra sicuro da questo punto di vista, perché non superiamo mai il 30% dei limiti di legge, il valore che ci imponeva il cliente più restrittivo: abbiamo eliminato anche questi residui. Anche in magazzino è stato fatto un lavoro importante, con soluzioni che ci aiutano a preservare il prodotto da eventuali contaminazioni e un sistema di conservazione completamente tracciato".

Parlando di magazzino, sempre sotto il profilo della sostenibilità, l'azienda da tre anni ha adottato impianti di ozonizzazione nella conservazione delle patate. L'impianto ha una duplice funzione: da una parte c'è la disinfezione degli ambienti vuoti, dall'altra si agisce sulla conservazione del prodotto. Anche l'acqua di lavaggio per patate e carote viene ozonizzata. "Abbiamo ottenuto una riduzione di circa il 50% della carica microbica sulle carote e nelle patate, oltre ad aver ottenuto risultati apprezzabili nel contrasto alla scabbia argentea, questo sistema ci ha aiutato per ritardare la germogliazione del prodotto una volta confezionato - prosegue Parma - Da dieci anni non facciamo trattamenti con molecole di sintesi chimica contro la germogliazione e l'ozono è stato un grande aiuto".

Ortofrutticola Parma patate

Anche per la conservazione delle cipolle Ortofrutticola Parma utilizza l'ozonizzazione, che agisce contrastando le malattie fungine.
Il tema delle certificazioni, lavorando prettamente con la Gdo, sta molto a cuore all'azienda emiliana. Ortofrutticola Parma ha l'Iso 9001, l'Ifs, Global Gap, la certificazione per il biologico... e sta implementando la Iso 14000 per la gestione ambientale. "In programma abbiamo anche la valorizzazione dei nostri prodotti attraverso la carbon foot print e la water foot print - rimarca Monia Parma - nell'ottica di dar conto dei nostri sforzi verso la sostenibilità ambientale".

La famiglia Parma produce anche direttamente tramite l’azienda agricola di proprietà: Parma Agricoltura. E in queste coltivazioni si fa anche tanta sperimentazione, dalle nuove varietà a sistemi colturali innovativi. "L'aspetto varietale lo curiamo da sempre, per esigenze nostre e dei nostri clienti: cerchiamo di avere un ampio paniere varietale, che ci possa permettere di commercializzare il più a lungo possibile le varietà migliori - osserva il responsabile tecnico dell'azienda - Da tre anni stiamo provando la patata Costance, pezzatura medio grossa, rotonda, buona sostanza secca, soddisfacente sotto il profilo della conservazione: faremo nuovi panel test ma si è dimostrata interessante, soprattutto in un anno come questo dove il clima ha creato più di qualche grattacapo in produzione. Poi stiamo testando varietà resistenti alla peronospora: le varietà resistenti sono un filone interessante, che si segue per ridurre i trattamenti e consumare meno risorse".



La campagna pataticola di Ortofrutticola Parma è iniziata il 20 di giugno nelle zone sabbiose di Ferrara e nella prima decade di agosto sarà terminata. L'azienda lavora ogni anno circa 180 mila quintali di patate, 40mila di carote e altrettanti di cipolle. "La campagna pataticola è iniziata con alcuni problemi e una produzione inferiore di un 5-10% rispetto all'anno scorso - conclude Monia Parma - Ma nelle ultime settimane il profilo qualitativo del prodotto è decisamente migliorato, recuperando l'incertezza dell'esordio".

Copyright 2019 Italiafruit News