«Inizio d'estate favorevole per l'import di ortaggi»

Pezzo (Fruitimprese Veneto): meloni, angurie, pomodori e peperoni ok, campagna no per le ciliegie

«Inizio d'estate favorevole per l'import di ortaggi»
Un giugno che ha chiuso in crescendo e una prima metà di luglio nel complesso soddisfacente, con prezzi medio-alti per angurie, meloni e ortaggi d’importazione, un po’ meno gratificanti per le drupacee: è il bilancio di inizio estate stilato da Stefano Pezzo, presidente di Fruitimprese Veneto e titolare dell’aziende veronese Cherry Passion. Archiviato un maggio disastroso, che con il suo maltempo ha marchiato a fuoco, in senso negativo, la stagione di alcune referenze di punta, in primis le ciliegie, all’orizzonte è tornato il sereno. Nessun exploit, certo, ma un trend più che discreto, tale da ridare slancio e fiducia agli operatori.



“Le ciliegie - sottolinea Pezzo - si sono riprese nell’ultima fase della campagna dopo un inizio drammatico, ma in ogni caso i conti non tornano: ne abbiamo venduto il 50% in meno, le condizioni meteorologiche avverse hanno condizionato pesantemente il mercato. La stagione del kiwi veneto è finita da tempo, quella delle mele idem; la nuova scatterà ad agosto. Nel frattempo la mia azienda importa molti pomodori dai Paesi Bassi, perché la produzione italiana è contenuta, macinando volumi decisamente maggiori rispetto allo stesso periodo del 2018; per lo stesso motivo, in attesa siano pronti quelli nazionali, stanno performando bene i peperoni olandesi”.



Dopo una campagna commerciale decisamente positiva, le patate regionali aprono con buone prospettive: stando a quanto riferisce un produttore locale, è iniziata infatti sotto i migliori auspici la stagione pataticola di Cologna Veneta, il cui comprensorio è accreditato di una produzione di circa 400mila quintali. Nonostante un calo di produzione causato dal repentino sbalzo termico avvenuto fra i mesi di maggio e giugno, le varietà precoci dei terreni rossi del Guà, chiamate Agata e Colomba promettono bene complice la mancanza di prodotto sul mercato continentale. La resa stimata dovrebbe essere del 20% inferiore alla campagna precedente. Ma la qualità è buona e i prezzi adeguati, tra i 25 e i 27 centesimi il chilo, con una previsione di innalzamento dei listini via via che la stagione avanzerà, stando alle dichiarazioni dei produttori del territorio.

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