Albicocche, si fa largo l'idea del consorzio

Albicocche, si fa largo l'idea del consorzio
Cia – Agricoltori Italiani Imola accoglie positivamente la proposta di Valentina Borghi, presidente di Coldiretti Bologna, che ha ipotizzato la creazione di un consorzio per valorizzare e tutelare l’albicocca prodotta nella valle del Santerno, dopo l’ennesima annata di prezzi al di sotto dei costi di produzione. Nei giorni scorsi anche Cia Imola aveva sollecitato i suoi vertici, a livello regionale e nazionale, per l’apertura di un tavolo di confronto sulla differenza insostenibile tra i prezzi della frutta pagati alla produzione e quelli al consumo, superiori di 5-6 volte, sottolineando l’enorme difficoltà dei produttori che si trovano nelle condizioni di estirpare i frutteti e trovare colture alternative.

“Collaborare per la creazione di un consorzio dell’albicocca della valle del Santerno sarebbe un primo e importante passo avanti verso una cooperazione più ampia tra associazioni, con l’obiettivo di tutelare le nostre produzioni di qualità e i produttori – commenta Giordano Zambrini, presidente di Cia Imola - Serve, a mio avviso, un vero e proprio patto per il bene del comparto frutticolo, perché non è solo la produzione di albicocche a essere in crisi, ma un intero sistema produttivo. Stiamo soffrendo per i mutamenti del clima, capaci di alterare pesantemente le produzioni e ancor di più per la concorrenza su mercati internazionali dove arriviamo in maniera non aggregata”.

Nei mesi scorsi Zambrini aveva già inviato a Coldiretti Bologna una lettera con una serie di proposte e idee finalizzate a superare una fase di continua concorrenza fra i sindacati agricoli.

“Non importa se un produttore ha scelto di essere socio di Cia, Coldiretti o Confagricoltura: se è in crisi, se non riesce a fare reddito con i suoi prodotti, se è costretto ad abbandonare una coltura sulla quale aveva investito le sue risorse, va tutelato – continua il presidente di Cia Imola - Gli interessi delle aziende agricole devono venire prima di tutto, anche delle rivalità che hanno sempre contraddistinto il rapporto con Coldiretti. Noi siamo pronti, su tematiche che riguardano la tenuta del settore frutticolo, ma anche di quello vitivinicolo, a un confronto aperto e costruttivo. Si tratta di una questione di primaria importanza perché la crisi, che sta diventando strutturale, è un pericoloso nemico comune che rischia di modificare il nostro sistema agricolo e provocare l’abbandono della terra. Un nemico così potente che non si può affrontarlo divisi”.

Fonte: Cia