Accordi Ue con Paesi terzi, c'è bisogno di reciprocità

Il Comitato misto ortofrutta scriverà alla Commissione europea. Nasce il Gruppo di contatto sull'uva

Accordi Ue con Paesi terzi, c'è bisogno di reciprocità
Italia, Spagna, Francia e Portogallo. Tutti uniti per presentare alla Commissione europea una lettera congiunta per rimarcare la necessità di richiedere una reciprocità sui requisiti di natura fitosanitaria nell’ambito delle negoziazioni commerciali Ue con i Paesi terzi. La missiva sarà spedita prossimamente dal Comitato misto ortofrutticolo tra i quattro stati Ue, come concordato al termine dell'ultima riunione dello stesso organismo che si è tenuta lunedì a Parigi. 

All'incontro, a cui hanno partecipato sessanta delegati di organizzazioni professionali, organismi di rappresentanza ed esponenti politici dei quattro Paesi, è stato fatto il punto sulla situazione di mercato dei prodotti ortofrutticoli per i quali sono operativi i Gruppi di contatto. Vale a dire pomodoro, fragola, aglio, pesche e nettarine, mele e pere, agrumi. Si è deciso, successivamente, di istituire un Gruppo di contatto anche per l'uva da tavola.

Giunto quest'anno alla sua 26esima edizione, il Comitato misto ortofrutticolo è stato presieduto da Roberto Cherubini, dirigente del ministero italiano delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, unitamente a Fernando Miranda, segretario generale dell'Agricoltura del ministero spagnolo dell'Agricoltura, della pesca e dell'alimentazione; Valérie Métrich-Hecquet, direttore generale dello Sviluppo economico e ambientale delle imprese del ministero francese dell’Agricoltura e dell'alimentazione; e Claudia Costa, direttore aggiunto dell’ufficio Pianificazione e Politica del ministero portoghese dell'agricoltura, delle foreste e dello sviluppo rurale.

La riunione di Parigi ha riservato una attenzione particolare alla Pac post 2020 e alle sue conseguenze sul comparto. I quattro Paesi, a questo riguardo, hanno espresso la posizione favorevole alla proposta Pac di sostegno al settore basata sui programmi operativi delle Organizzazioni di produttori (Op), tenendo conto di una adeguata transizione verso nuovi e più ambiziosi requisiti ambientali, in linea con la maggiore attenzione che la Pac post 2020 pone verso le sfide ambientali e le conseguenze dei cambiamenti climatici e verso un miglioramento delle misure di prevenzione e gestione delle crisi.

Una delle tematiche che è stata maggiormente dibattuta è stata quella fitosanitaria, che rappresenta una problematica molto avvertita dai sistemi produttivi dei principali paesi mediterranei. “E’ quanto mai urgente dare risposte concrete ai produttori, per salvaguardare la qualità delle produzioni - spiega Davide Vernocchi, coordinatore Ortofrutta di Alleanza Cooperative Agroalimentari - È ormai sotto gli occhi di tutti che i cambiamenti climatici stanno avendo conseguenze non solo sulle coltivazioni, ma anche in termini di patologie. La globalizzazione è infatti la genesi dell’ingresso in Europa di patogeni prima a noi sconosciuti come il black spot per gli agrumi e la cimice asiatica che sta causando non pochi danni ai nostri produttori di frutta”.

Nell’occasione Alleanza Cooperative Agroalimentari ha richiesto che il concetto di reciprocità venga esteso anche a tutti gli aspetti legati al lavoro e alla produzione agricola, considerate le notevoli differenze esistenti nei paesi extra Ue in tema di condizioni etiche e sociali. In conclusione dei lavori, è stata ribadita la necessità di una migliore armonizzazione e un mutuo riconoscimento tra gli stessi paesi della Ue in tema di questioni fitosanitarie, dal momento che oggi le autorizzazioni fitosanitarie vengono gestite a livello nazionale.

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