Cina, vola il prezzo delle mele: Governo preoccupato

Produzione nazionale ai minimi storici, quotazioni su del 30% in pochi giorni

Cina, vola il prezzo delle mele: Governo preoccupato
In Europa la campagna delle mele è stata ed è pesante, con prezzi bassi a fronte di volumi abbondanti, ma in Cina, target prioritario per l'export italico, la musica è totalmente diversa: il governo di Pechino è infatti preoccupato per il repentino aumento dei prezzi, pari al 30% circa in un mese. Il costo di mezzo chilo di pomacee ha raggiunto a inizio giugno 15,19 yuan (circa 1,95 euro) a fronte degli 11,81 yuan della fine di aprile, stando ai dati forniti dalla piattaforma Dada-JD Daojia, importante compagnia specializzata nelle consegne online. 

Il balzo dei prezzi ha costretto i consumatori a tagliare gli acquisti di frutta attirando l’attenzione della compagine governativa e spingendo il premier Li Keqiang in persona a rassicurare i cinesi affermando che gli aumenti sono temporanei. L’indice dei prezzi al consumo in Cina è salito la scorsa settimana al 2,7%, sostenuto dal boom del 26,7% dei prezzi della frutta: molti raccolti tra aprile e maggio sono stati colpiti dal maltempo e questa è una delle cause dell’impennata dei listini. La produzione cinese di mele dovrebbe scendere del 25% a 31 milioni di tonnellate, il minimo da nove anni.


Mele (e altri frutti) in vendita in un supermercato di Pechino

Tra aprile e inizio giugno, le vendite di mele sul sito Dada-JD Daojia sono diminuite del 5,7% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Dada-JD Daojia afferma di avere oltre 30 milioni di utenti attivi mensilmente in più di 90 città cinesi. L’azienda, sostenuta da Walmart e dal sito di e-commerce JD.com, è uno dei pochi attori attivi nel mercato cinese nella consegna di prodotti freschi. Effetti sull’import? Si prevede un aumento degli acquisti di 12mila tonnellate di mele provenienti  principalmente dalla Nuova Zelanda e dall’Ue. Ma non, ovviamente, dall’Italia, che ancora non può esportare il frutto nel Celeste impero.

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