Mercati: maggio horribilis, ora poca qualità

Crollo fatturati, il Made in Italy risente del maltempo. Il punto

Mercati: maggio horribilis, ora poca qualità
Archiviato un maggio "horribilis", che ha causato alle aziende perdite di fatturato pesanti, il mondo dell’ingrosso cerca di voltare pagina con l’arrivo di bel tempo e temperature calde. La mancanza di forniture di prodotto potrebbe incidere significativamente sui listini, nei prossimi giorni. Ma al momento gli operatori non ottengono grandi soddisfazioni: “Dopo un mese veramente pesante per gli agricoltori così come per chi vende nei Mercati - spiega dal Centro agroalimentare di Genova il grossista Giovanni Vernazza - le vendite si sono leggermente risollevate ma il danno di maggio non si recupera più: il giro d’affari è calato del 30% rispetto all’anno precedente, sarà dura risalire la china”.  



Di lieve miglioramento dei consumi parla anche Luca Brusadelli, operatore del Maap di Padova. La materia prima, però, risente pesantemente di grandinate e piogge battenti: “L’ortofrutta italiana di stagione sta arrivando ma non sa di nulla, troppa l’acqua caduta sulle produzioni; meglio la merce straniera, più saporita. Alcuni esempi: le patate novelle venete e le cipolle di Tropea non asciugano e sono in ritardo, molta della frutta veronese sopravvissuta alle intemperie ha problemi qualitativi, le ciliegie Ferrovia pugliesi sono poco saporite; problemi anche per le melanzane e molti altri ortaggi”. “Il tutto - aggiunge Brusadelli - si traduce anche in una difficile lavorazione del prodotto a causa della scarsa omogeneità e conservabilità. In mercato sono arrivate le prime angurie ma le quotazioni sono basse. Gran parte dei nostri prodotti viene inviato all’estero, ma a prezzi poco soddisfacenti. Abbiamo perso tutto il mese di maggio, quello dedicato alle primizie. Tempi duri anche per i mercatini rionali e l'ambulantato; dopo il maltempo arriverà il caldo torrido che spingerà la gente nei supermercati e nei centri commerciali, dove c’è l’aria condizionata”.



Per il grossista di Mercafir Aurelio Baccini “la situazione di calma piatta è destinata a cambiare in modo repentino, tra fine giugno e luglio attendiamo aumenti di prezzi importanti collegati alla scarsa disponibilità di frutta e verdura per il maltempo”. “Qualche segnale c’è già stato per meloni e angurie in precedenza senza richiesta - aggiunge l’imprenditore fiorentino - mentre per la frutta a nocciolo il quadro è più complesso: abbondante la disponibilità di drupacee spagnole, finora svendute. In ogni caso il gap di fatturato accumulato a maggio non è più recuperabile né per noi né per i nostri clienti”.

Prezzi in ribasso, infine, al Mercato alla produzione di Vittoria, nel ragusano. “C’è abbondanza di prodotto di diverse provenienze e i listini soffrono”, dice Filippo Giombarresi. “La qualità è buona ma la merce va via per pochi centesimi: cetrioli tra 0,10 e 0,30 euro il chilo, melanzane tra 0,20 e 0,60, pomodori ciliegini tra 0,40 e 0,80, cuore di Bue e Grappolo tra 0,20 e 0,60, peperoni tra 0,70 e 1,10 euro, mini angurie tra 0,20 e 0,40; sopra l'euro i fagiolini, tra 1,40 e 1,70”.

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