Auchan lascia anche il Vietnam

Dopo quattro anni di investimenti. Italia: le reazioni di Coop, Unes e Végé all'acquisto di Conad

Auchan lascia anche il Vietnam
Non solo Italia: Auchan se ne va anche dal Vietnam. L’addio al Paese asiatico, dove il retailer aveva investito pesantemente, si concretizzerà prima dell'estate: l’annuncio ufficiale è arrivato martedì, in concomitanza con l’ufficializzazione dell’accordo "tricolore" con Conad. "Abbiamo lanciato quattro anni fa il progetto nel Sud Est dell’Asia - ammette l’azienda - ma non siamo riusciti a trovare il modello economico adatto al mercato vietnamita”. E questo nonostante il lancio del “fresh concept”, in cui il reparto ortofrutta era centrale e particolarmente curato e lo sviluppo in anteprima della tecnologia blockchain (piattaforma in cui gli operatori della filiera caricano le informazioni necessarie a risalire alle diverse fasi della supply chain, dal campo alla tavola). Nel 2018 Auchan ha realizzato nel Paese un fatturato di 45 milioni di euro: è l'ultimo distributore occidentale rimasto dalla partenza di Casino nel 2016. Diciotto i negozi gestiti, 15 dei quali saranno chiusi a breve.



Tornando in Italia, si moltiplicano le reazioni sull’operazione portata a termine da Conad: in una nota Coop augura buon lavoro al competitor “cui spetta un compito complesso e importante”. E prosegue: “E’ positivo che a rilevare un operatore estero sia un gruppo cooperativo italiano. Le coop di consumatori sono da 30 anni leader nelle quote di mercato, ma soprattutto sono leader di innovazione commerciale e valoriale, sulla sicurezza alimentare e sull’ambiente”. “La competizione è un bene utile, l’importante è che sia sana e nell’interesse dei consumatori”, conclude Coop che sottolinea di gradire le “sfide positive”. Mario Gasbarrino e Giorgio Santambrogio (al vertice, rispettivamente, di Unes e Végé) fanno invece le congratulazioni all’Ad di Conad Francesco Pugliese via twitter.



Lo scorso marzo, Edgard Bonte, presidente di Auchan Retail, aveva spiegato come in due Paesi la società non fosse riuscita a trovare un modello vincente, tanto da registrare "perdite continue": in una fase di razionalizzazione, gli addii drastici dai Paesi dovrebbero quindi essere conclusi. 

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