Federdistribuzione: a proposito di sottocosto

Federdistribuzione: a proposito di sottocosto
Come noto il sottocosto in Italia è regolamentato per legge. La stessa norma però esclude espressamente da questa regolamentazione i prodotti freschi e deperibili, che quindi possono essere venduti in sottocosto senza particolari vincoli. La ragione è evidente: questi prodotti devono giungere ai consumatori in tempi rapidi per evitarne il deterioramento. Il commerciante deve quindi avere la possibilità di farlo liberamente, senza appesantimenti burocratici, anche decidendo di proporli a un prezzo più basso di quanto li ha pagati, assumendosi completamente l’onere economico dell’operazione.

Questa pratica non incide sui fornitori, che ricevono dalla Gdo sempre lo stesso prezzo d’acquisto necessariamente (per definirsi realmente un “sottocosto”) più alto di quello di vendita, favorisce i consumatori, che trovano la massima convenienza e contribuisce a ridurre gli sprechi. Eliminare questa opportunità significa muoversi in direzione contraria, irrigidendo i rapporti con i fornitori (che vedrebbero ridotti gli acquisti da parte della Gdo), togliendo un servizio ai consumatori e penalizzando i consumi. Effetti di cui davvero in questo momento di economia stagnante non ne sentiamo il bisogno!

La Gdo non ha alcun interesse nel penalizzare i produttori, e lo testimoniano le numerose campagne intraprese negli ultimi anni in migliaia di punti vendita a favore della frutta fresca italiana di stagione (su 8 produzioni diverse solo nel 2018), dei prodotti Dop e Igp, dei prodotti lattiero caseari nazionali, fino alla più recente campagna a sostegno dei prodotti sardi. Un’agricoltura forte, efficiente, di qualità è il presupposto fondamentale per soddisfare le esigenze dei consumatori e per lavorare, come intera filiera, per la valorizzazione delle nostre produzioni.

Fonte: ufficio stampa Federdistribuzione