Zero rischi di contaminazione, ci pensa Instabact

Zero rischi di contaminazione, ci pensa Instabact
Instabact, giovane start up italiana, al Macfrut di Rimini presenta per la prima volta al mercato l’innovativo metodo proprietario per abbattere i rischi per la salute dei consumatori legati alla contaminazione degli alimenti freschi derivante dai più diffusi batteri patogeni quali Escherichia coli, Listeria e Salmonella. L’innovativa soluzione è basata sulla tecnologia israeliana sviluppata grazie a oltre dieci anni di lavoro di Vladimir Glukhman, grande esperto di microbiologia industriale e presente nel capitale sociale di instabact tramite la Yarok Microbio Ltd, al fianco dell’imprenditore Ivan Danzi e di un gruppo di business angels che hanno riconosciuto le grandi potenzialità di crescita del progetto, che ad oggi ha complessivamente raccolto circa 1 milione di euro tra investimenti e finanziamenti. 
 
La tecnologia di base, già validata dall’Institute for Food Microbiology and Consumer Goods, ha permesso a instabact, di mettere a punto una soluzione che unisce l’utilizzo di reagenti proprietari e marker con le più avanzate tecniche di analisi dell’immagine, consentendo di identificare la presenza di batteri nocivi attivi, nonché il loro livello di carica, in un arco temporale tra le 5 e le 8 ore. Rispetto ad altri metodi rapidi di classificazione, la soluzione instabact, oltre ad essere notevolmente più rapida, consente di non incorrere nei falsi positivi derivanti dalla rilevazione di batteri non attivi o in concentrazioni minime, che rappresentano ancora un limite alla diffusione delle soluzioni alternative ai laboratori tradizionali. 
 
La rivoluzionaria applicazione instabact risolve l’importante problema del processo di autocontrollo attualmente adottato dalla maggior parte dei produttori ottemperando alla normativa europea n.2073/2005 che affidano le analisi a laboratori esterni, privati e certificati o a strutture pubbliche, potendo però accedere ai risultati in un lasso temporale per lo più non compatibile con i tempi di commercializzazione del fresco. Il kit di analisi di instabact, al contrario, permette l’esecuzione dell’analisi batteriologica in tempi talmente brevi da consentire ai produttori di procedere con la distribuzione dei prodotti in totale sicurezza per il proprio business (rappresentando i richiami di prodotto uno dei maggiori danni economici, oltre che di immagine, per l’industria alimentare), o di optare per una non distribuzione in caso di esiti positivi abbattendo ogni rischio per i consumatori. 
 
Stefano Sanese, direttore generale di instabact, commentando la presentazione al mercato ha dichiarato: “In questi ultimi mesi abbiamo svolto moltissimi test lavorando al fianco di alcuni importanti produttori di fresco e i risultati sono stati sempre strabilianti, confermandoci di poter raggiungere il nostro obiettivo. Le logiche economiche produttive e distributive dell’industria sono dettate da tempistiche stringenti che non possono attendere i tempi della maggior parte dei metodi di analisi oggi disponibili sul mercato, oggettivamente arretrati. Questa combinazione fa sì che si assista con sempre maggior frequenza a problemi di salute dovuti al consumo di alimenti contaminati da batteri patogeni. Con il nostro metodo pressoché istantaneo miriamo a rivoluzionare l’intero sistema di analisi di alcuni prodotti alimentari, partendo dall’applicazione sulle verdure a foglia presentata ieri al Macfrut, per arrivare a breve anche ad altri alimenti freschi, al fine di rendere più efficiente e sicura l’intera filiera produttiva”. 
 
La soluzione instabact si compone di un’attrezzatura integrata che attraverso diversi strumenti di semplice utilizzo consente ai produttori, singoli o in consorzio, ai trasformatori ed ai distributori di creare il proprio laboratorio di analisi dove utilizzare i kit di analisi che potranno essere acquistati con cadenza periodica. In particolare, nel laboratorio così attrezzato, dopo il tempo di incubazione necessario per ciascun batterio target di durata ridotta grazie ai reagenti proprietari di instabact, l’operatore applica sul campione i marker fluorescenti, dando il via al processo per l’acquisizione delle immagini al microscopio. Il software proprietario guida l’operatore nell’acquisizione ed effettua la conta automatica sulla base di un algoritmo specifico per ciascuna tipologia di batterio, che conduce al risultato finale.

Fonte: Ufficio stampa instabact