Precocità e qualità, San Tommaso punta su meloni e baby angurie

Per la cooperativa siciliana ultime battute della campagna peperone

Precocità e qualità, San Tommaso punta su meloni e baby angurie
Col mese di maggio entrano in piena produzione i meloni della Cooperativa San Tommaso di Licata (Agrigento). Una campagna iniziata i primi di aprile con i Cantalupo a buccia gialla (varietà Proteo) "Le qualità organolettiche sono notevoli - spiega a Italiafruit News Giuseppe Marrali, responsabile commerciale dell'azienda - ed essendo soci del Consorzio Mundial stiamo iniziando a distribuire i primi meloni retati a buccia verde di Red Falcon. A breve, poi, partiremo con i gialletti, la cui campagna proseguirà sino alla fine di settembre".



La Cooperativa San Tommaso, che sarà espositrice al Macfrut (B2 - 006), produce meloni su circa 300 ettari. L'areale di produzione di Licata permette un'importante precocità, premiata dal mercato. E a proposito di precocità, la cooperativa prima di Pasqua ha già distribuito le prime baby angurie. "Siamo tra i primi in Italia e i clienti ci premiano per la qualità, la costanza e la flessibilità - aggiunge il manager siciliano - La nostra azienda è dotata di filmatrici, retinatrici, termosigillatrici, prezzatrici... Possiamo confezionare il prodotto secondo le esigenze del cliente. Inoltre il nostro centro di confezionamento segue le specifiche degli standard IFS Food, una garanzia ulteriore per tutti i nostri clienti, una certificazione che premia il nostro lavoro volto all'ottenimento di ortofrutta di qualità".



"Vogliamo distinguerci dalla massa - prosegue Marrali - e non a caso il nostro motto è: gustare per credere. D'altronde non per niente ci chiamiamo San Tommaso, invitiamo il consumatore a provare i nostri prodotti, certi che ne resterà conquistato".



La cooperativa siciliana è conosciuta soprattutto per la produzione di peperoni. "Produciamo l'ortaggio dieci mesi l'anno, da agosto a maggio - puntualizza Vincenzo Marrali, responsabile tecnico e qualità – Iniziamo l'annata agricola col peperone ad agosto, poi zucchina a settembre e pomodori a ottobre. La nostra campagna del peperone ora volge al termine e in chiusura il mercato ha mostrato segni di ripresa. Al peperone, con tutti i nostri soci conferitori, dedichiamo all'incirca 180 ettari, 60 ettari alla produzione dello zucchino e altri 60 al pomodoro. Coltiviamo il peperone medio lungo italiano, ma la tendenza è quella di avere un prodotto più corto, un ortaggio da 250/350 grammi. Questo richiede la Gdo e noi ci stiamo orientando su varietà che possano soddisfare le esigenze della distribuzione e dei consumatori".



L'80% delle vendite dell'azienda sono rivolte alla Gdo nazionale, c'è poi un 5% di merce destinata ai mercati all'ingrosso e un 15% all'esportazione. Per diversificare la propria produzione, negli ultimi anni Cooperativa San Tommaso ha scommesso anche sul pomodoro e i volumi di grappolo e piccadilly sono in crescita. "Il nostro areale - conclude Marrali - si è dimostrato particolarmente adatto alla produzione di questi rossi e i clienti che già ci seguivano con le altre referenze hanno apprezzato anche la nostra proposta di pomodori".

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