Rischi, sintomi e intercettazioni della Bactrocera dorsalis

La Campania approva tre piani per la mosca orientale. E avverte: attenzione all’import di mango

Rischi, sintomi e intercettazioni della Bactrocera dorsalis
Con il decreto n.36 del 3 aprile, la Regione Campania ha ratificato tre piani - di sorveglianza, d'emergenza e d'azione - per la Mosca orientale della frutta (Bactrocera dorsalis), redatti per fronteggiare l’introduzione e la diffusione del fitofago, sulla base dei ritrovamenti avvenuti nell'autunno del 2018. I documenti, oltre a definire per filo e per segno tutti gli interventi di controllo che saranno effettuati sul territorio regionale, per una spesa stimata di 500mila euro, evidenziano la pericolosità di questo insetto da quarantena per l’ortofrutticoltura dell’area mediterranea. 

"Bactrocera dorsalis potrebbe essere estremamente dannosa per la capacità di svilupparsi a carico di numerosissimi frutti, compresi quelli di piante ortive", si legge nei documenti elaborati da Raffaele Griffo,  Umberto Bernardo, Alessandro Casano, Franco Finelli, Michele Ghezzi, Leonardo Marianelli e Luciano Nuccitelli. "Restano comunque da valutare le possibilità di sviluppo e di svernamento del fitofago con il clima mediterraneo, tenuto conto che l’insetto ha origini tropicali e gli studi finora condotti su questa specie non sono conclusivi".

Per i Paesi europei il rischio maggiore deriva dall'importazione di frutta infestata, contenente uova o larve del patogeno. Secondo la banca dati Europhyt, i Paesi membri dell'Unione europea hanno notificato 47 intercettazioni (otto in Italia) di Bactrocera dorsalis negli ultimi due anni. L’80% delle spedizioni intercettate riguardano frutti di mango originari dal Centro Africa, dove l'insetto è presente e ampiamente diffuso.
Oltre al mango, le altre intercettazioni riguardano l'annona e diversi frutti non ancora regolamentati, come la papaya

Le intercettazioni dell'Italia fanno riferimento non solo a prodotti ortofrutticoli importati, ma anche a frutti trasportati in valigie e bagagli di persone provenienti da Bangladesh e Sri Lanka. Come spiegano i documenti ufficiali, infatti, "i passeggeri che trasportano frutti per consumo personale possono involontariamente favorire l’introduzione e la diffusione dell’organismo nocivo. Il rischio legato a questo tipo d’introduzione appare, per l’Italia, essere molto alto, tenuto conto della presenza sul territorio regionale di un elevato numero di comunità straniere originarie di Paesi dove è nota la presenza di Bactrocera dorsalis, e dei conseguenti e numerosi scambi commerciali che queste comunità hanno con i loro Paesi d’origine".

Vediamo ora quali danni può comportare sui prodotti la Bactrocera dorsalis. "I sintomi sono quelli tipici delle mosche della frutta, molto simili a quelli causati da Ceratitis capitata", spiega la regione Campania, che sottolinea: "Le punture di ovideposizione possono essere molto evidenti o appena rilevabili, a seconda del tipo di frutto e del grado di maturazione. In alcuni casi le ferite possono favorire l’ingresso di patogeni agenti causali di marcescenza e possono manifestarsi con la fuoriuscita di succo ed essudato". 

Le femmine adulte fecondate, evidenzia ancora la Campania, "depongono le uova nei frutti normalmente prima della loro maturazione. Le larve penetrano nella polpa danneggiandola, talvolta procurando anche un precoce ingiallimento dei frutti a cui segue spesso una cascola precoce".


Puntura di ovideposizione di Ceratitis capitata su pera. Sintomo simile a quello causato dall’ovideposizione operata da B. dorsalis

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