Wielander, un congedo da Vip

Ultimo giorno alla direzione, tocca a Pinzger: «43 anni di mutamenti e sfide»

Wielander, un congedo da Vip
Chiuderà la porta dell’ufficio con un nodo alla gola e si lascerà per l'ultima volta alle spalle lo stabilimento di Laces della Vip da cui ha guidato, per 43 anni, l’Associazione delle Cooperative Ortofrutticole della Val Venosta. Oggi, venerdì 29 marzo 2019, si chiude l'era di Josef Wielander: da lunedì la direzione sarà ufficialmente assunta da Martin Pinzger, classe 1969, venostano di Silandro, che lo ha affiancato nell’ultimo anno.

“Ho iniziato nel 1976 come direttore della cooperativa frutticola Mivo e questi anni sono stati caratterizzati da tanti, grandi cambiamenti”, ha detto Wielander a Italiafruit News. “La nostra organizzazione ha intrapreso un duro lavoro di persuasione, siamo riusciti ad unire le forze e andare oltre il campanilismo arrivando a presentarci con una strategia di vendita unitaria che ha portato ad una commercializzazione centralizzata”. 

Il tutto mentre fuori dalle finestre le cose cambiavano in fretta: “negli anni Ottanta la nascita delle grandi catene distributive è stata accompagnata dalla fornitura diretta da parte dei grossisti del settore melicolo. Chi riusciva per primo ad accaparrarsi una quota nei supermercati, aveva la meglio. Un po’ alla volta la categoria ha perso peso e la Gdo ha riempito quegli spazi cambiando modo di acquistare e di relazionarsi”.



Tra le tappe da segnare con l'evidenziatore, il via libera a fondi europei e piani operativi che, da fine anni Novanta, hanno permesso alle realtà aggregate investimenti in processi di produzione e di lavorazione. “Investimenti - dice Wielander - che hanno consentito scelte coraggiose e fortemente innovative per il comparto”. 

Le sfide affrontate sono tante, come quella del rinnovamento varietale, per le quali sono state strette alleanze strategiche anche fuori dalla regione: "Vogliamo arrivare ad avere il 20% di varietà club su un migliaio di ettari complessivi". E poi il biologico, su cui Vip ha concentrato molta attenzione, divenendo il principale player di settore nella produzione di mele organic: "Destineremo un ulteriore 20% al bio, ma il 55-60% del totale rimarrà legato alle varietà standard, in primis Golden Delicious".

“I cambiamenti dei modelli di consumo hanno profondamente modificato gli scenari per chi opera a monte della filiera - puntualizza ancora Wielander - oggi chi addenta una mela cerca un'esperienza gustativa, vuole sapere da dove arriva il prodotto, sempre più spesso privilegia la praticità. Allo stesso modo, se fino agli anni Settanta-Ottanta nessuno parlava di biologico oggi è una sorta di must e il consumo si sta diffondendo in maniera esponenziale"Mutamenti importanti hanno interessato anche gli orizzonti commerciali: mercati un tempo consolidati come la Russia e il Nord Africa hanno lasciato e stanno lasciando il passo, per motivi politici ed economici, a nuovi punti di riferimento. “Oggi Vip serve 42 Paesi diversi ed esporta il 50% circa della produzione: numeri importanti certo, ma servirebbero nuovi sbocchi finalizzando i protocolli che limitano l’export precludendo mercati particolarmente allettanti, soprattutto in Asia”. 

In futuro, afferma Wielander, vincerà chi saprà giocare le proprie carte con attenzione ed equilibrio nell'offerta con il giusto mix tra bio e produzione integrata, tra varietà nuove e tradizionali, tra mercati nuovi e consolidati. Quell’equilibrio che in 43 anni a Wielander non è mancato.


Wielander con Pinzger 

“Negli anni ho avuto sempre la sensazione di avere le spalle coperte dall'intera struttura, mi sono stati offerti gli strumenti per ben operare, non solo da punto di vista umano. Mi auguro che quello che ho fatto di buono venga mantenuto e che vengano apportate le modifiche del caso, laddove si siano commessi degli sbagli”, le parole con cui idealmente si congeda passando il testimone a Pinzger, “persona degna del ruolo, competente e con i piedi per terra”.

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