Raccolta delle mele, l'era dei robot è iniziata

Il colosso neozelandese T&G Global automatizza le raccolte

Raccolta delle mele, l'era dei robot è iniziata
Momento epocale per la melicoltura mondiale. Per la prima volta di sempre un'azienda sta effettuando la raccolta in frutteti commerciali attraverso un robot che riconosce le mele che sono pronte da raccogliere e le "aspira" dentro un bocchettone di gomma morbida, in grado di ridurre i rischi della manipolazione. 

L'impresa che ha compiuto questo primo passo verso l'automatizzazione della raccolta è il colosso neozelandese T&G Global, società che detiene i diritti delle mele club Jazz® (Scifresh) ed envy® (cv. Scilate), coltivate anche qui in Italia. Per T&G Global non è stato facile raggiungere il traguardo, frutto di quattro anni di collaborazione con Abundant Robotics, azienda tecnologica americana che ha sviluppato il robot mirato alle mele. 



"La tecnologia robotica - ha spiegato Peter Landon-Lane, ceo di T&G Global - integra il lavoro svolto dalle persone con la capacità di raccogliere una grande percentuale di frutta, soprattutto nelle zone più alte degli alberi, riducendo gli sforzi fisici per il personale e aumentando la produttività. Questo ci consentirà di continuare la crescita entusiasmante che si registra nel settore delle mele, senza essere ostacolati dalle attuali carenze di manodopera".

Nei meleti ad alta densità di Hawke's Bay sono stati infatti implementati particolari metodi di potatura che favoriscono la raccolta di Jazz® e envy® attraverso la macchina di Abundant Robotics. "Sviluppare una raccoglitrice automatica di mele - ha detto Dan Steere, ceo dell'azienda americana - richiede di risolvere un certo numero di problemi tecnici complessi in parallelo. Occorre individuare visivamente i frutti da raccogliere, manipolarli fisicamente senza lasciare segni e operare in totale sicurezza all'interno degli stessi frutteti".


"Il rapporto diretto con i coltivatori e la sperimentazione in condizioni reali nei frutteti dei nostri partner è stato fondamentale per portare la tecnologia al punto in cui è ora, quindi commercialmente valida", ha concluso Steere. 

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