Via della Seta, il premier Conte: fa i nostri interessi

Via della Seta, il premier Conte: fa i nostri interessi
"L'attenzione economico-commerciale per la Via della Seta è pienamente legittima. Ed è giustificata proprio alla luce dei nostri interessi nazionali: possiamo potenziare il nostro export verso un mercato di enormi dimensioni. Le nostre imprese avranno la chance di essere partecipi della realizzazione di nuovi e importanti investimenti infrastrutturali". Lo ha detto ieri il Premier Giuseppe Conte in Aula alla Camera. "Il contenuto del memorandum, negoziato per lunghi mesi con Pechino, coinvolgendo tutte le amministrazioni interessate, non presenta alcun rischio per i nostri interessi nazionali ed è pienamente in linea con la strategia dell'Ue".

“La nostra Penisola e, segnatamente, i nostri porti e i nostri scali commerciali non saranno bypassati dai nuovi traffici, ma potranno anch’essi godere, a pieno titolo, dei vantaggi economici e valorizzare la loro posizione geografica di terminali naturali di questa nuova Via della Seta”, ha aggiunto il premier. 

"Come nelle collaborazioni con altri Paesi, il governo italiano opererà, anche nell'ambito della Belt and Road Initiative, un attento monitoraggio delle singole iniziative di collaborazione che saranno avviate a valle del Memorandum, per garantire che anch'esse siano promosse con attenzione alla difesa degli interessi nazionali, alla protezione delle infrastrutture strategiche, anche nel digitale, e prevenendo il trasferimento di tecnologie in settori sensibili".

"Il perimetro del Memorandum of Understanding sulla Belt and Road è squisitamente economico-commerciale. Non mette minimamente in discussione la nostra collocazione euro-atlantica".

"La discussione sulle relazioni esterne, prevista alla cena di lavoro del Consiglio Europeo giovedì 21, riguarderà i rapporti fra l'Unione Europea e la Cina in vista del Vertice UE-Cina del 9 aprile, vertice che potrebbe seguire di pochi giorni - aspetto, questo, tutt'altro che secondario - la conclusione del negoziato economico-commerciale in corso tra Washington e Pechino". 

Fonte: Ansa