Gli agrumi del Lago Maggiore stregano i barman

Gli agrumi del Lago Maggiore stregano i barman
Un gin esaltato dai profumi degli agrumi piemontesi, quelli del Lago Maggiore: le materie prime del cocktail "Cannero’s orange" sono agrumi che maturano a ridosso della Svizzera, lontani dai mari della Sicilia. A Cannero Riviera, comune bandiera Blu e Arancione del Lago Maggiore di neanche mille abitanti, tutto è concepito secondo l’antica visione di giardino-limonaia, agrumeti raccolti tra vicoli e terrazzamenti in ambiente pittoresco.

Il cocktail "Cannero’s orange" è stato ideato dal barman Carmine Lamorte, che lo descrive come un aperitivo "vellutato e aromatico, esperienza unica perché permette di immergersi con i sapori, nel paesaggio degli agrumi". La particolarità è che deve anche contenere marmellata di arance esclusivamente di Cannero, mentre il gin è prodotto in Piemonte, dalle distillerie Francoli, e aromatizzato con bucce di agrumi canneresi. Cannero da bere, ma anche da studiare: le arance pigmentate (chiamate così per il colore rosso) tipiche delle pendici dell’Etna maturano anche qui, a 1.400 km di distanza. Certo sul lago si tratta di decine di piante mentre in Sicilia ce ne sono migliaia e migliaia, ma il dato non cambia: le condizioni climatiche di questa fetta di Lago Maggiore sono tanto favorevoli da aver permesso agli agrumi di diventare segno distintivo. E c’è anche un prodotto autoctono: il Canarone, un limone cedrato dal patrimonio genetico unico come confermato dagli studi dell’università di Torino. C’è pure la Mano di Buddha, dovuta a un’anomalia consolidata, che in Oriente è usata come frutto sacro offerto nei rituali alle divinità e che cresce anche a Cannero.

"E' curioso vedere le pigmentate qui a Cannero - dice Maria Cristina Pasquali, organizzatrice del Festival dedicato agli agrumi del Lago Maggiore -: è probabile siano conseguenza dello sbalzo di temperatura tra giorno e notte influenzato dal monte Carza, che determina anche il clima mite della zona".

Fonte: La Stampa