Grandine, neve, trombe d'aria: Sos per le colture

Il ritorno del maltempo "tocca" ortaggi veneti, albicocchi romagnoli e produzioni del Centro Sud

Grandine, neve, trombe d'aria: Sos per le colture
Tempeste di grandine, trombe d’aria, neve. Il tutto “condito” da robusti abbassamenti delle temperature. Dopo una tregua di qualche settimana, ieri e lunedì una serie di fenomeni climatici estremi ha nuovamente flagellato ampi tratti della Penisola da Nord a Sud. Lunedì una piccola tromba d’aria ha tenuto con il fiato sospeso gli abitanti di Chioggia, comune della città metropolitana posto all'estremità meridionale della laguna di Venezia, abbattendosi anche sulle coltivazioni orticole della zona, famosa in particolare per il radicchio, coltivato nei tunnel. “In quasi tutte le aziende i teli in nylon si sono rotti e il radicchio ha subito qualche danno ma, a prima vista, modesto", spiega a Italiafruit News Giuseppe Boscolo Palo, presidente del Consorzio di tutela del radicchio di Chioggia Igp. "Per fortuna il gran vento è durato poco tempo. La conseguenza principale sarà l'aumento del costo della manodopera per il ripristino delle condizioni pre-esistenti”.


La mini-tromba d'aria sui radicchi coltivati a Chioggia

In Romagna, soprattutto nella provincia di Ravenna, si è verificata una intensa grandinata che ha danneggiato e in certi casi abbattuto albicocchi in avanzata fioritura per effetto dell’anomalo caldo. “Confidavamo in questa perturbazione per dare respiro alle riserve idriche e quindi alle coltivazioni, già provate dalla forte siccità - ha detto Nicola Grementieri, presidente Coldiretti per il Comprensorio dell’Alto Faentino - e invece, al danno, si aggiunge la beffa della grandine di marzo e del clima pazzo col quale gli agricoltori, ormai da anni, sono costretti a fare i conti”. Ingenti, sebbene ancora da quantificare, i danni. 

Venti da forti a molto forti su Emilia-Romagna e Marche, in estensione dal tardo pomeriggio di ieri su Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia, con raffiche di burrasca forte.


Effetto grandine lunedì sera a Russi, nel Ravennate

Il Centro Sud, in generale, è stato flagellato dal violento e improvviso “rigurgito” dell’inverno, arrivato dopo 11 giorni di marzo molto caldi. Alberi e cartelloni pubblicitari caduti a Roma, dove una pianta ha centrato tre auto in sosta. Nelle Marche molti i disagi e i danni causati dal vento forte in primis nell'Anconetano, nel Maceratese e nelle zone di Ascoli e Fermo. Gravi danni in particolare a Jesi (Ancona) per una tromba d'aria che si è abbattuta sulla città con fortissime raffiche di vento, grandine e pioggia. 


Alberi caduti per il maltempo in Centro Italia

Sono caduti  veri e propri fazzoletti di neve sopra i 600 metri in Abruzzo, Puglia, Calabria, Basilicata, Campania e Sicilia. Freddi venti di Maestrale si sono insinuati nell’area tirrenica partendo dalla Sardegna; chiuso per vento un tratto dell’A2. Le raffiche di vento hanno toccato gli 80km/h sul Salento, andando oltre i 100/150km/h sull'Appennino Toscano e Laziale. Sospeso il traffico nel porto di Bari.  


Nuvole minacciose sul litorale marchigiano

Coldiretti sottolinea anche il rischio legato alla siccità: un inverno asciutto segnato da precipitazioni dimezzate al nord (-50%, rispetto alla media storica), che hanno lasciato a secco fiumi, laghi, invasi, terreni e senza neve le montagne, nel momento in cui l’acqua è essenziale per l’irrigazione delle coltivazioni. 

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