Clementine, Igp ancora di salvezza

Bene le vendite del prodotto calabrese a marchio. I dati del comparto

Clementine, Igp ancora di salvezza
La campagna delle clementine è finita e, per certi aspetti, è stata disastrosa. Ma, in un mercato con tante difficoltà, un'ancora di salvezza c'è stata: l'Indicazione geografica protetta. Le Clementine di Calabria Igp, infatti, grazie agli standard qualitativi richiesti, si sono difese e hanno regalato qualche soddisfazione ai produttori. E, come spiega a Italiafruit News il presidente del Consorzio di tutela, Giorgio Salimbeni, "in un quadro con vendite non troppo felici, nel 2018 il prodotto Igp ha raggiungo i 69mila quintali, con un aumento importante rispetto all'anno precedente".

Ma a parte i volumi a marchio in crescita, per Salimbeni ci sono altri aspetti positivi. "Abbiamo ricevuto molti complimenti da parte dei consumatori, in tanti ci scrivono per avere informazioni sul prodotto e questo testimonia la riconoscibilità dell'Igp, come evidenziato anche dall'indagine del Monitor Ortofrutta di Agroter. Le clementine Igp sono protagoniste di un consumo consapevole e noi dobbiamo lavorare per fare promozione mirata e soddisfare il consumatore".



Per Salimbeni il braccio di ferro sul prezzo è una lotta sterile. "La guerra tra insegne e la battaglia tra catene e produttori non porta a niente - afferma il presidente - La situazione rischia di sfuggire di mano e nell'ultima campagna lo abbiamo visto. Bisogna avere il coraggio di dire che può servire anche meno prodotto, ma di qualità".



Tornando ai dati di vendita, il Consorzio è soddisfatto dell'incremento degli ordinativi. "Abbiamo inserito la confezione da un chilo, che è stata la più amata dai consumatori, è andata a ruba - aggiunge il presidente - Ma anche il prodotto confezionato a marchio del distributore è un ottimo veicolo per diffondere l'Igp e spuntare prezzi più interessanti, tali da giustificare i costi legati a un prodotto con queste caratteristiche qualitative".

Il quadro italiano: superfici e produzione in calo

La produzione italiana di clementine, così come le superficie in produzione, è calata dal 2011 al 2017. E il calo è a doppia cifra percentuale. Se si guardano i dati Istat più aggiornati si vede come gli ettari complessivi siano passati da oltre 28mila nel 2011 a 25,7mila nel 2017, diminuendo di circa il 10%. I principali fautori di questo calo sono senza dubbio la Sicilia e la Basilicata che in sei anni hanno perso quasi il 40% degli ettari coltivati a clementine. Lieve calo anche per la Sardegna (-8%) e per la Calabria (-5%), da sempre regina indiscussa delle clementine. Unica nota positiva è la Puglia in cui crescono le superfici coltivate del 6% aumentando di circa 300 ettari.



Anche guardando i dati relativi alla produzione raccolta ci si accorge della prevalenza di segni “meno”. La perdita in tonnellate è di circa il 13% in Italia, con punte di oltre il 30% tra Sicilia e Basilicata. In linea con la media nazionale è la Calabria (-14%) che comunque da sola produce comunque quasi il 70% delle clementine italiane. Unici segni positivi quelli che vengono dalla Puglia (+9%) e dalla Sardegna (+15%).

Clementine di Calabria Igp: un fenomeno tutto in controtendenza

A fronte di una situazione regionale non tra le più rosee, con una perdita di superfici di oltre 750 ettari e di produzione di quasi 70mila tonnellate, c’è però un segmento che va in netta controtendenza: quello delle Clementine di Calabria Igp. Analizzando, infatti, i dati della fondazione Qualigeo che si occupa ogni anno di censire le produzioni di Dop e Igp, vediamo che la produzione è cresciuta nel periodo 2011-2016 (ultimo dato disponibile) del 15%, passando da 4600 tonnellate a quasi 5.300 tonnellate. Secondo i dati forniti dal Consorzio, la produzione Igp 2018 ha sfiorato le 7.000 tonnellate.
 
Nonostante la piccola dimensione della produzione, il consumatore si dimostra attento e interessato a questo marchio. Questo è quanto emerge da una delle ricerche del Monitor Ortofrutta di Agroter in collaborazione con Toluna, che ha intervistato 3.000 responsabili acquisto in tutta Italia. Infatti, alla richiesta di associare il prodotto alle indicazioni geografiche da lei conosciute (Dop/Igp), oltre il 50% dei rispondenti ha riconosciuto le clementine di Calabria Igp. Il 35% dei rispondenti ha dichiarato di non conoscerle come prodotto mentre il 14% non ha riconosciuto il marchio di tutela.


 
Analizzando i dati a livello regionale vediamo che le prime tre regioni in cui le clementine di Calabria Igp sono conosciute sono Calabria (83% di riconoscimento), la Basilicata (63%) e la Campania. In fondo alla classifica troviamo invece il Friuli- Venezia Giulia (41%), l’Abruzzo (40%) e la Sardegna (24%).

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