La preoccupazione dei frutticoltori italiani di subire gelate cresce di pari passo con l'impossibilità di sottoscrivere assicurazioni a contributo comunitario contro le calamità atmosferiche. Le temperature diurne negli ultimi dieci giorni hanno raggiunto punte massime di 15-18 gradi centigradi, livelli elevati per il periodo che hanno accelerato lo sviluppo vegetativo dei frutteti: dal pesco all'albicocco al susino.
Dall'Emilia-Romagna, culla della produzione di drupacee, il Condifesa Ravenna, Consorzio di difesa delle produzioni intensive, denuncia la perdita di tempo delle assicurazioni. "Purtroppo ci risiamo - sottolinea il presidente Stefano Francia - Come già avvenuto lo scorso anno, le compagnie assicurative nel momento in cui devono mettere a disposizione le coperture contro le gelate prendono tempo e lasciano le aziende agricole in balia delle bizze del clima".
"Ormai è più di un mese che abbiamo trasmesso alle assicurazioni la nostra proposta completa, normativa e tariffaria. Il tempo stringe: il rischio gelate, tra pochi giorni, diventerà concreto per le albicocche e i frutteti precoci, soprattutto il clima continuerà a essere così mite", aggiunge il direttore Fabio Pesci.