Giapponesi «stregati» dal radicchio rosso tardivo di Treviso

Viaggio studio a Zero Branco per scoprire metodi di coltivazione e usi in cucina

Giapponesi «stregati» dal radicchio rosso tardivo di Treviso
Dal Giappone all'Italia per scoprire i segreti del radicchio rosso tardivo di Treviso. Un’azienda agricola di Zero Branco, nei giorni scorsi, ha ricevuto la visita di un gruppo di agricoltori nipponici della prefettura di Yamagata (isola di Honshu), capitanati da Masayuki Okuda (nella foto d'apertura), chef stellato che utilizza numerose verdure italiane nei suoi menù. 

La delegazione, composta da una trentina di persone, è arrivata in Italia per conoscere i migliori prodotti agroalimentari del Nord. Lo chef Masayuki Okuda, in prima persona, ha voluto inserire nel tour la tappa trevigiana per approfondire la conoscenza del radicchio tardivo locale, sia per una futura coltivazione in Giappone, sia per conoscerne i possibili usi in cucina

Nell'occasione l’agronomo Dino Masetto ha illustrato il processo produttivo del radicchio di Treviso, soffermandosi soprattutto sulla fase dell’imbianchimento. Il gruppo giapponese, in seguito, è stato portato nell’ala aziendale dedicata alla lavorazione del prodotto, dove ha potuto apprendere come si tolgono le foglie esterne, come si pulisce la radice e come viene effettuato il confezionamento. 



La comitiva ha potuto anche assaggiare l'eccellenza veneta, partecipando a una degustazione presso un agriturismo locale. Tra i piatti proposti l'insalata di radicchio crudo con finocchio e arance, gli insaccati locali con radicchio in agrodolce, la ricotta gratinata con radicchio spadellato, le crespelle al radicchio e asiago, e la gallina padovana con patate e radicchio.

Da oggi a venerdì, chiunque volesse conoscere meglio il prodotto, può farlo visitando lo stand allestito dal Consorzio di tutela dell'Igp a Fruit Logistica. “La fiera di Berlino è una delle piazze più interessanti e vivaci - afferma il presidente Andrea Tosatto (nella foto sottostante) - e grazie al nuovo Consiglio di amministrazione e al coinvolgimento di tanti giovani produttori il Consorzio guarda al futuro cercando nuovi mercati, avanzando nuove forme di promozione per un'eccellenza che ci invidiano a livello globale”. 

L'ente di tutela e valorizzazione ha in programma diverse azioni di promozione da svolgere in Francia, Regno Unito, Svizzera e Germania. Quest'anno, secondo i dati ufficiali, la percentuale di crescita del prodotto certificato Igp si attesta attorno al 15%.  



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