Caporalato nei campi lucani, arresti

Operazioni anche a Roma e Siracusa. Il Governo rilancia il Tavolo

Caporalato nei campi lucani, arresti
Il caporalato torna alla ribalta: una vasta operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Matera e del Comando tutela lavoro ha portato all'alba di ieri all'esecuzione di 12 provvedimenti restrittivi disposti dall'autorità giudiziaria per associazione per delinquere finalizzata al allo sfruttamento di lavoratori nei terreni agricoli del litorale jonico-lucano. I lavoratori venivano sfruttati "fino a 18 ore al giorno", con un'unica pausa di mezz'ora. Le indagini coinvolgono diversi comuni della provincia materana, tra cui Scanzano Jonico e Policoro. 

Episodio di caporalato anche alle porte di Roma, a Colleferro, dove i carabinieri hanno arrestato un 46enne bengalese che sfruttava il lavoro di quattro connazionali costretti a dormire in baracche fatiscenti e a lavorare undici ore al giorno nei campi senza riposo settimanale. Nel Siracusano, infine, sono state 38 le posizioni lavorative esaminate nel corso di controlli effettuati di recente; 21 di queste sono risultate irregolari sotto il profilo contributivo e retributivo. In cantieri edili, case di riposo, bar e supermercati sono stati individuati 10 lavoratori in nero.

“Il caporalato è un fenomeno ignobile diffuso in molte regioni italiane e particolarmente al Sud; la sua eradicazione è una priorità di questo governo e un dovere per un Paese civile”, il commento del ministro per il Sud Barbara Lezzi. 



Intanto il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali “rilancia” il Tavolo anti-caporalato istituito a dicembre. Presieduto - come ribadito ieri in una nota del dicastero - dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali o da un suo delegato, opererà per tre anni prorogabile per ulteriori tre anni. Scopo dichiarato: promuovere la programmazione di una proficua strategia per il contrasto al fenomeno e del connesso sfruttamento lavorativo in agricoltura.

Tra le funzioni riconosciute, quelle di definire gli obiettivi strategici nel contrasto al caporalato, elaborare misure specifiche per migliorare le condizioni di svolgimento dell'attività lavorativa stagionale di raccolta dei prodotti agricoli e l'individuare misure per la sistemazione logistica e il supporto dei lavoratori. Obiettivi che saranno programmati in un apposito Piano triennale da definirsi nel corso delle riunioni del Tavolo stesso. 



Coinvolti nei "summit" i rappresentanti di vari Ministeri (Interno, Giustizia, Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, Infrastrutture e Trasporti), dell'Anpal, dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro, dell'Inps, del Comando Carabinieri per la tutela del lavoro, della Guardia di Finanza, delle Regioni, delle Province dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani. Potranno partecipare alle riunioni anche i rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori del settore nonché delle organizzazioni del Terzo Settore.

Le modalità organizzative e operative sono demandate a uno specifico decreto interministeriale, da emanare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto.

“Nel 2019, con le risorse inserite in Legge di Bilancio, ci sarà un rafforzamento dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro che consentirà un’azione ancora più incisiva nel contrasto al caporalato e al lavoro nero”, il commento del ministro Luigi Di Maio. “L’impegno del dicastero nella lotta agli abusi sul lavoro è massimo, il tavolo è ormai operativo ed è il collante tra le varie istituzioni per debellare il fenomeno”. Per i sindacati sono importanti gli accordi e i protocolli, ma urge "un cambio di mentalità".

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