Latina, firmato il protocollo d’intesa contro il caporalato

Latina, firmato il protocollo d’intesa contro il caporalato
Il caporalato rappresenta una piaga, diffusa e pericolosa, e come tale va combattuta con ogni mezzo per evitare che ci siano lavoratori ridotti in condizione di schiavitù e pagati pochi euro l’ora.
Consci di questa esigenza non più rinviabile ieri il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl e le organizzazioni datoriali Coldiretti, Cia Lazio, Lega cooperative Lazio, Confcooperative Lazio e Confagricoltura Lazio hanno firmato davanti al prefetto di Latina, Maria Rosa Trio, il protocollo d’intesa “Per un lavoro di qualità in agricoltura” finalizzato a contrastare il dilagare del fenomeno del caporalato e tutelare sia i lavoratori che le aziende sane. Presenti all’incontro anche gli assessori regionali all’agricoltura e al lavoro, Enrica Onorati e Claudio Di Berardino.

Il progetto, in fase sperimentale, per cui è previsto un primo stanziamento di 500mila euro, contiene una serie di azioni tra cui la costituzione di un servizio di trasporto gratuito su navetta, nelle intenzioni pubblico, per i lavoratori, la realizzazione di una piattaforma informatica che offrirà, in forma digitale e consultabile con una apposita app, l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Previsti, inoltre, incentivi alle imprese agricole che assumono lavoratori tramite i centri per l’impiego. “Sono previsti inoltre – spiega l’assessore Di Berardino – sportelli, mediatori culturali per l’inclusione sociale e corsi di formazione mirata alla salute e alla sicurezza sul posto di lavoro. Con queste azioni crediamo davvero di rafforzare la qualità del lavoro in agricoltura e contrastare il caporalato”.

Con la sottoscrizione di oggi prende il via anche il gruppo di coordinamento tra Regione, datori di lavoro e sindacati che tra avrà il compito di monitorare l’attivazione delle azioni previste e di avviare un coordinamento con la task force istituita dalla prefettura di Latina e con la sezione territoriale della Rete del lavoro agricolo di qualità istituita, dopo quella di Viterbo, nel capoluogo pontino. “Le persone – ha spiegato il prefetto Trio – devono avere dignità sul lavoro e non devono essere assolutamente sfruttate”.

Il segretario della Cisl, Lazio, Paolo Terrioni, in rappresentanza di tutte le organizzazioni sindacali, ha aggiunto: “Questo è un primo passo. Sappiamo che c’è ancora molto da fare. A partire dal trasporto verso i luoghi di lavoro che deve essere pubblico e dalla garanzia di legalità nei luoghi di lavoro”.

Fonte: LatinaQuotidiano.it