Rete di vendita e occupazione, ecco «l’altra etica» di Conad

Fatturato a 13,4 miliardi. Marca del distributore sempre più su e freschissimi strategici

Rete di vendita e occupazione, ecco «l’altra etica» di Conad
Il commercio funziona bene se funziona bene la società. Conad ne è consapevole e anche per questo motivo valorizza i fornitori locali attraverso i propri brand, proponendo un’alta qualità a prezzi accessibili. Sono 6.991 le piccole e medie imprese con cui Conad e le cooperative sviluppano un giro d’affari di 5,4 miliardi.  “Piccole e medie imprese che - ossatura del sistema produttivo italiano - trainano l’economia nazionale e, pertanto, devono essere messe nelle condizioni di lavorare e produrre al meglio”, ha detto l’amministratore delegato, Francesco Pugliese, venerdì scorso alla consueta assemblea di fine anno a Milano.

Conad chiude un 2018 difficile, per l’economia e per i consumi, con una crescita del 3% confermando il trend positivo che continua dal 2002: il giro d’affari si attesta sui 13,4 miliardi, con un incremento di 408 milioni rispetto al 2017. Si tratta di un dato ancora più significativo perché realizzato in un contesto di consumi in crisi (-0,9% su base annua, dato Nielsen) e gli alimentari che hanno smesso di fare da traino a una ripresa economica sempre più lenta.

Si riduce ulteriormente il gap che separa Conad dal leader di mercato, con la quota di mercato salita dal 12,5 al 12,9% e si rafforza la leadership nei supermercati, dal 21,5 al 22,4%. In crescita il patrimonio netto, passato dai 2,37 miliardi del 2017 ai 2,53 di fine 2018. Ciò consente di affrontare con la necessaria solidità economica il piano di investimenti del triennio 2018/20, pari a 1,3 miliardi di euro, di cui 530 milioni per il 2019. Piano finalizzato a potenziare la rete di vendita con nuove aperture, acquisizioni e ristrutturazioni, a rendere più efficienti dal punto di vista energetico negozi e magazzini, a ottimizzare la logistica.

“I risultati sono superiori alle attese, soprattutto alla luce dell’andamento dei consumi, che registrano un preoccupante calo con il conseguente timore di una battuta d’arresto congiunturale - ha commentato l'Ad di Conad - Cresciamo facendo investimenti destinati allo sviluppo e tutelando il poter d’acquisto degli italiani. Facciamo impresa, soprattutto, creando nuova imprenditorialità e nuovi posti di lavoro. L’occupazione è un tema rilevante per la ripresa del Paese e dovrebbe avere il sostegno del Governo, che invece pensa alle chiusure domenicali, una norma che avrebbe effetti negativi sui consumi e su un comparto di primaria importanza per il Paese, privando i cittadini di un servizio utile. Ignorando i benefici che la Gdo produce in termini economici (4% del Pil), di occupazione (7% degli occupati) e di contributi erariali (5% del gettito fiscale)”.

I risultati economici del 2018 sono frutto anche dell’andamento della marca Conad. “Abbiamo investito molto sulla marca del distributore, portandola al 30%, e sui format distributivi necessari per soddisfare la richiesta di qualità e di convenienza che viene dai clienti - ha sottolineato il direttore generale, Francesco Avanzini - La marca Conad cresce molto più del mercato. A crescere sono soprattutto i prodotti premium, sottolineando in tal modo il progressivo impoverimento di quel ceto medio che per anni è stato il perno dell’equilibrio sociale del Paese. Incrementiamo il valore complessivo della nostra offerta e facciamo sviluppo per rispondere alle molteplici esigenze dei clienti con l’innovazione, la qualità, la sicurezza della nostra marca, capace di offrire una reale convenienza”.

Marca che, peraltro, vale più del 50% della crescita di tutta la marca commerciale in Italia, ed è sempre più il punto di riferimento per un numero crescente di clienti, oltre a fornire un posizionamento distintivo a tutte le insegne del gruppo. La quota nel Largo Consumo Confezionato sale al 29,7% (contro il 20,2% del valore medio nei supermercati, dato Iri) e il fatturato supera i 3,5 miliardi di euro, con una crescita a valore pari al 7%.

Le offerte promozionali sono calate nel corso dell’anno, anche se hanno mantenuto un’efficacia sensibilmente più alta rispetto ai competitor. Se ne sono avvantaggiati i clienti Conad che hanno risparmiato nel 2018 oltre 717 milioni di euro nel solo Lcc, a cui si aggiunge la convenienza dei distributori, delle parafarmacie e dell’ottico per ulteriori 40 milioni di euro. Da segnalare la promozione Bassi&Fissi – 500 prodotti di 90 categorie di consumo a prezzi ribassati del 30% – che ha generato un risparmio annuo medio per famiglia quantificabile in 1.645 euro.



Quello nella multicanalità è l’investimento più importante promosso da Conad e cooperative in accordo con i soci imprenditori, perché finalizzato a rafforzare il concetto di vicinanza al territorio e di partecipazione; e dunque il rapporto con un cliente che è cambiato e sta tuttora cambiando abitudini di acquisto.
Per Pugliese non è Amazon il primo competitor. “Nell’alimentare la questione è come aggiornare il canale fisico ai nuovi trend senza rinunciare alle nostre tradizioni – ha spiegato - Banalizzare l’offerta ci metterebbe allo stesso livello di Amazon, ma se manteniamo la nostra cultura dell’alimentare, della varietà e della freschezza, sarà più difficile per loro. Probabilmente in un futuro prossimo venderemo tutti i pannolini on-line, sulle melanzane ho qualche dubbio”.
E ancora: “Nell’ultimo anno tra e-commerce e click & collect e consegna a domicilio risulta vincente quest’ultima. Insomma, chi consegna a casa acqua e banane (secondo prodotto nel ranking delle vendite di Amazon, fonte Pugliese) è in perdita e, prima o poi, dovrà far pagare il servizio se l’incidenza rispetto alle vendite sul retail tradizionale restano, come ora, inferiori all’1%”.
D’altra parte, i freschissimi – di qualità superiore – per Pugliese saranno la risposta anche contro la crescita dei discount: “Avendo incidenze del 20% più alte rispetto alla media del mercato, abbiamo il dovere di fare meglio”.

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