Op Agricor come l'araba fenice

Dieci anni fa il terribile incendio. Il presidente Gallo racconta la rinascita

Op Agricor come l'araba fenice
Una data che resterà scolpita nella storia dell'Op Agricor di Corigliano Calabro (Cosenza): 8 dicembre 2008. In quel giorno un terribile incendio distrusse lo stabilimento produttivo dell'azienda frutticola Gallo, ma grazie a passione, duro lavoro, visione imprenditoriale e un forte senso di condivisione, oggi - a dieci anni di distanza - l'Op Agricor può dire che quell'incendio ha segnato una svolta.

Certo, sono passati dieci anni, ma il ricordo di quanto successo è ancora vivo e pungente nei cuori della famiglia Gallo. Però da quel momento è partita una nuova storia, fatta di crescita e innovazione. Dopo l'incendio, infatti, il presidente Natalino Gallo è ripartito, insieme ai suoi famigliari e a tutti i soci dell’Op Agricor, e ha impresso una nuova velocità all’azienda, oggi impostata su valori da tutti condivisi, nel segno del reciproco sostegno, della condivisione delle decisioni e delle strategie.



L'Organizzazione di produttori si è specializzata, negli 800 ettari complessivi che gestisce, in clementine, albicocche e melgrane adottando la filosofia della qualità: innovazione varietale, buone tecniche di produzione, nel rispetto del territorio e della salute dei consumatori. Perché "produrre e basta" non è più sufficiente.

Op Agricor si è fatta portatrice di importanti valori, come quello cooperativo e mutualistico. “Insieme - spiega il presidente Natalino Gallo - riusciamo ad avere una visione prospettica più lucida; riusciamo a pianificare gli investimenti, sia a livello di nuove varietà da impiantare che di soluzioni tecnologiche da implementare. Lavoriamo in ottica di rete e il nostro obiettivo è quello di salvaguardare sempre e in ogni caso il reddito del produttore, insieme alla qualità del prodotto che poi andremo a posizionare a scaffale”.

Il radicamento territoriale di Op Agricor è molto forte: dal benessere garantito ai 75 soci e ai 600 addetti, tra raccoglitori e addetti alla lavorazione, deriva, a cascata, il benessere di intere comunità. Per questo: “Vendere di più, a livello di mission, significa aumentare la sicurezza dei nostri agricoltori, per tutelare la salute loro e quella di chi ama consumare i nostri prodotti”.



L'Op calabrese punta su frutta d'eccellenza. Una filosofia aziendale di questo genere non può non avere, come output produttivo, unicamente frutti di alta qualità. “Questo chiede il consumatore, sempre più attento alla sostenibilità, alla produzione italiana, che considera, giustamente, migliore rispetto a quella di altri Paesi - rimarca Gallo - Noi rispondiamo con un’attenzione estrema ai tempi di raccolta e distribuzione di tutti i nostri frutti. Effettuiamo scelte etiche e rispettose dell’ambiente e della biodiversità, raccontiamo sulle confezioni le peculiarità dei frutti della Piana di Sibari”.

“A 10 anni di distanza da un evento tragico - conclude il presidente dell'Op Agricor - possiamo certamente affermare, tutti insieme, che davvero da un momento negativo siamo riusciti a cogliere la possibilità di una rinascita collettiva più ampia e più solida”.

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