Comieco: ecco l'industria bella e possibile

Il direttore Montalbetti sull'importanza del recupero e del riciclo degli imballaggi cellulosici

Comieco: ecco l'industria bella e possibile
Negli anni ’80, in pieno boom dei consumi, i rifiuti in Italia stavano diventando un’emergenza e per questo, nel 1985, su iniziativa di un gruppo di imprese del settore cartario è nato Comieco, Comitato per l’imballaggio ecologico, ora Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica. L’obiettivo, ancora attuale, è intercettare il maggior quantitativo possibile di rifiuto cellulosico da trasformare grazie al riciclo in materie prime seconde.
E sulla bellezza dell’economia circolare ci siamo confrontati con il direttore generale del Consorzio, Carlo Montelbetti, in occasione dello Speciale Frutta e Verdura 2018 di MarkUp e Italiafruit News.

Direttore, oggi Comieco rappresenta 3.300 tra imprese di selezione, produttori e trasformatori. Cosa è successo in questi ultimi trent’anni in Italia?
Grazie all’impegno di cittadini, amministrazioni e imprese, in trent’anni anni l’Italia ha fatto passi da gigante nella raccolta differenziata e nel riciclo di carta e cartone che, nel 2017, ha superato i 3,3 milioni di tonnellate raccolte. L’industria cartaria è un tipico esempio di economia circolare in quanto realizza biomateriale prodotto in media per il 55% a base di macero con un processo ad alta efficienza energetica. L’anno scorso sono stati immessi al consumo in Italia 4,9 milioni di tonnellate di imballaggi cellulosici. Il tasso di riciclo ha raggiunto l’80% mentre, se si comprende la quota parte di recupero energetico, il valore complessivo sale all’88%. Oggi sono riciclate 10 tonnellate di macero il minuto: una scatola avviata al riciclo torna a nuova vita in meno di due settimane.

Un beneficio che non è solo ambientale. Può aiutarci a comprendere il valore della raccolta differenziata e del riciclo di carta e cartone in termini economici?
Dal 1998 a oggi Comieco ha corrisposto ai Comuni in convenzione oltre 1,5 miliardi di euro (110 milioni nel 2017). Nello specifico, per aiutare i Comuni a migliorare le proprie performance, Comieco ha messo a punto bandi per l’acquisto di attrezzature destinate allo sviluppo della raccolta differenziata e uno specifico Piano per il Sud, che attualmente raccoglie solo 35 chili pro-capite di carta e cartone contro la media nazionale superiore ai 54 chili.

Come promuovete o comunicate la vostra attività al pubblico?
Su tutto il territorio nazionale sosteniamo iniziative che diffondano la conoscenza e la cultura della buona raccolta differenziata e del riciclo. Ad esempio, con il progetto “Gusto Così”, Comieco e Slow Food hanno iniziato nel 2008 un percorso di sensibilizzazione degli italiani all’utilizzo corretto delle risorse, evitando gli sprechi di cibo. Da quell’esperienza è nata l’operazione “doggy bag” che, grazie alla collaborazione con la Fipe, entrerà in tutti i ristoranti italiani con il nome di Rimpiattino.

L’anno scorso, invece, il settore ortofrutta è stato protagonista di un’importante campagna di comunicazione dedicata al Sud Italia e alle sue eccellenze proprio in ragione dell’importante ruolo che il comparto riveste nell’impiego di imballaggi cellulosici ad alto valore per il riciclo.

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