Mazzoni fa il Pink Lady Day «zero sprechi»

A novembre porte aperte anche da Salvi, Minguzzi e Apofruit

Mazzoni fa il Pink Lady Day «zero sprechi»
La mela Pink Lady® è un frutto ad alto gradimento. Sia da parte dei produttori che, negli anni, hanno imparato a coltivarla con soddisfazione, sia anche del consumatore, grazie alle sue elevate caratteristiche organolettiche. Un percorso che riguarda la filiera a livello globale (la mela rosa si coltiva in Nuova Zelanda, Argentina, Cile, Brasile, Europa...) e, quindi, anche quella italiana che, da due anni, aderisce ai Pink Lady Day.

Venerdì 9 novembre, ad esempio, Cico-Mazzoni, come distributore autorizzato, ha organizzato una giornata all’insegna dello spreco zero. Dopo il benvenuto di Luigi Mazzoni, Paolo Bruni, presidente del Cso Italy, ha ricordato l’atteggiamento “low profile” del Gruppo ferrarese - tra i soci fondatori del Centro servizi ortofrutticoli – che si accompagna ad alta professionalità, lungimiranza e apertura. Sergio Trevisan, direttore commerciale Cico-Mazzoni, ha invece illustrato le attività del gruppo, in particolare la melicoltura, quindi sono intervenute Katia Lupato (responsabile qualità Gruppo Mazzoni), Eleonora Barbero (account manager Agrofresh), Monica Artosi (direttore generale Cpr System), Raffaela Donati (presidente Regionale Slow Food) e Alessandra Ravaioli per l’Associazione nazionale le donne dell'ortofrutta.



Ma è toccato a Silvia Carpio, coordinatrice prodotti a marchio Mazzoni Divisione fresco, parlare del progetto Pink Lady. Un esempio riuscito di storytelling: la varietà Cripps Pink, nata in Australia una cinquantina di anni fa, è arrivata in Europa grazie alla società francese Star Fruits®. Anni dopo il vivaista australiano Fleming scopre una mutazione naturale in campo, la Rosy Glow, che si caratterizza per il colore più intenso, mantenendo invariate le qualità organolettiche. Basti dire che Rosy Glow produce il 15-20% in più di qualità Pink Lady rispetto alla Cripps Pink.
Nel 1997, per volontà di vivaisti, produttori e distributori che vogliono strutturare l’intera filiera (dalle piante, alle mele alla distribuzione) nasce il Consorzio Pink Lady Europe (che mira alla valorizzazione anche attraverso itinerari pedagogici nei frutteti e negli stabilimenti di lavorazione) e, nel 1998, il marchio Pink Lady.

“Grazie alla promozione, la mela si vende maggiormente in febbraio – ha spiegato Carpio - Sembra, infatti, che un produttore francese il giorno di San Valentino di qualche anno fa regalò alla sua amata un mazzo di rose e una mela. Da allora la Pink Lady è diventata la mela di San Valentino e il marchio ha assunto la forma di un cuore. Le attività di marketing si svolgono proprio in quella parte dell’anno e proprio in quel mese aumenta il consumo delle Pink Lady”.



In Europa le Pink Lady sono coltivate in 5.000 ettari tra Italia, Francia e Spagna. “Contiamo 2.800 frutticoltori, 11 vivaisti che detengono la varietà in Francia e Italia, 15 distributori autorizzati che si occupano della vendita delle Pink Lady®, di cui sei in Italia – ha continuato la coordinatrice – Nella scorsa campagna in Europa la produzione totale di Pink Lady ha raggiunto le 177mila ton, ma l’obiettivo per il 2025 e di arrivare a 250-270mila ton”.

La qualità costante consente a Pink Lady di continuare a crescere. Il 6% è commercializzato oltremare e nei mercati emergenti, ma si punta al 10% entro il 2025. “Stimiamo – ha aggiunto Carpio - che le mele a marchio rappresentino circa l’8,5% della produzione europea di mele e che la Pink Lady corrisponda al 35% circa delle mele club”.

Per quanto riguarda il tema della sostenibilità, Pink Lady ha sempre operato nel rispetto e in armonia con l’ambiente e prestato attenzione al tema degli sprechi.
Tutti i produttori affiliati lavorano per contratto nel rispetto delle produzioni integrate e sono certificati GG. In campo sono osservate pratiche convenzionali e soluzioni naturali tratte dall’agricoltura bio. Non solo, le esigenze idriche del terreno sono monitorate da un software, si preserva la biodiversità, si utilizzano la confusione sessuale e le api in fase di fioritura per favorire l’impollinazione naturale.



Contro lo spreco, in particolare, uno dei tanti punti a favore delle Pink Lady è che viene valorizzata l’intera produzione di mele. “Ad esempio, con il rinnovo varietale con Rosy Glow – ha osservato Carpio – ma anche grazie alle Pinkids, le mele più piccole dedicate ai bambini; le Crips per chi dà importanza al sapore senza badare al colore; le Miss Chef, le mele da cucina. In più, il prodotto scolorito/verde è destinato alle industrie dolciarie, per la trasformazione in succhi. A tal proposito cresce l’interesse della aziende a brandizzare i prodotti trasformati con il marchio Pink Lady (esempio Mila, Tropicana, le fettine pronte al consumo di Vog e così di seguito). E – ha concluso - sempre in tema di sprechi, il 90% dei centri di confezionamento Pink Lady Europe dispone di sistemi antispreco: dai pannelli solari, al riciclo delle acque”.
A seguire, la visita al centro di confezionamento autorizzato Pink Lady dell'Op Cico, con breve deviazione al centro di condizionamento di pere-carote, la visita al Vivaio Mazzoni dove sono in lavorazione le piantine di fragole, e al frutteto della Tenuta Zenzalino del produttore di mele Pink Lady, Luca Colombarini.



Intanto, sempre venerdì scorso, nel Cesenate il Gruppo Apofruit ha invitato produttori, operatori della filiera e gli studenti del quinto anno dell’Istituto tecnico agrario Giuseppe Garibaldi di Cesena a un importante momento formativo. “Nel Pink Lady Day, che segna l’inizio della nuova campagna della mela contraddistinta dal suo colore rosato – ha detto il direttore generale, Ilenio Bastoni - abbiamo presentato anche nel nostro territorio le caratteristiche di un grande progetto inclusivo che ha saputo unire l’impegno di tutti i componenti della filiera, ossia breeder, vivaisti, frutticoltori e distributori di Italia, Spagna e Francia”. 
Le iniziative per fare conoscere da vicino l’universo della mela Pink Lady®: dai produttori, ai frutteti, passando per le stazioni di confezionamento e i valori di una filiera equo-solidale basata su un modello unico, quest’anno hanno coinvolto le aziende in più date. Il 5 di novembre ad esempio, hanno aderito il Gruppo Salvi Unacoa (licenziataria del marchio Pink Lady® per la commercializzazione), con Afe che ne gestisce il confezionamento presso la sede di Ferrara, e l’Op Minguzzi di Alfonsine (Ravenna), che ogni anno produce e commercializza 6-7mila tonnellate di mele Pink Lady.

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