Fruit Attraction, uno specchio per l'ortofrutta italiana

L'export Made in Italy si interroga a Madrid. Che fa il pieno di presenze

Fruit Attraction, uno specchio per l'ortofrutta italiana
Le aziende italiane con una forte vocazione all’export - nel mercato spagnolo e non solo - sono presenti in fiera a Madrid in modo sempre più compatto. Merito anche degli stand collettivi di Cso Italy, che riunisce 11 importanti aziende, e dell’Istituto del commercio estero con Fruitimprese e l'Unione nazionale Italia Ortofrutta, che ha portato qui nove Organizzazioni di produttori.

Insomma, il colpo d'occhio entrando nel Padiglione 3 è positivo, grazie a una grande "area espositiva tricolore" che propone agli operatori esteri il meglio del sistema Italia. Certo, meglio di noi fanno i padroni di casa e pure i francesi, che da anni si presentano all'estero con la stessa "divisa". A detta di molti operatori, poi, sembra che l'ortofrutta di Francia abbia eletto come sua fiera proprio Fruit Attraction.



"Siamo alla settima presenza a Madrid – dice Paolo Bruni, presidente di Cso Italy - la crescita di questa manifestazione ci ha portato a un ampliamento dell’area espositiva che ha raggiunto quest’anno i 256 metri quadrati con 11 aziende partecipanti".

La Spagna, peraltro, rappresenta per l’Italia ortorutticola il terzo mercato di destinazione. Qui è in crescita la domanda di kiwi, ma anche di mele e pere, il biologico fresco e la IV gamma.


Negli ultimi tre anni, in media, abbiamo esportato in Spagna oltre 180mila tonnellate di ortofrutta fresca, il 90% delle quali è rappresentato da mele, kiwi e uva da tavola. L'export italiano di ortaggi è sostanzialmente stabile, attorno alle 11mila tonnellate l'anno.

"Gli spagnoli riconoscono ai mercati all'ingrosso un ruolo strategico e una funzione trainante e in questi giorni di fiera ne abbiamo la dimostrazione - spiega a Italiafruit Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del Car di Roma e presidente di Italmercati - Infatti, c'è tanta produzione organizzata presente con i centri agroalimentari, segno che il sistema iberico sta ancora un passo avanti".



In attesa di capire se il giovedì sarà una terza e conclusiva giornata più proficua del venerdì (ormai condannato all'orario "part-time" del pre-weekend), e prima dei bilanci con gli ennesimi numeri da record, la domanda che un po' tutti si pongono è: "Ma se Fruit Attraction continua a crescere così, non sarà il caso di organizzare meglio gli espositori per settore merceologico?".



Il bello di questa fiera sta nel suo essere "a misura d'uomo", ma per i visitatori che quest'anno sono qui solo per vedere, ad esempio, le macchine per la lavorazione della frutta, la caccia al tesoro nei sette grandi padiglioni inizia a essere impegnativa. O un po' dispersiva. Questa, però, è un'altra storia.

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