Il maltempo non dà tregua, kiwi laziali ko

Danni per milioni di euro da nord a sud, campagne sommerse: la mappa

Il maltempo non dà tregua, kiwi laziali ko
Sarà un conto salato quello che presenterà il maltempo di questi giorni, esteso su più di mezza Italia. Tromba d'aria a Milano, nubifragi e grandine a Roma e nella provincia di Latina, bomba d'acqua e disagi per la pioggia in molte zone dell’Emilia, dell’Abruzzo e della Campania, "allarme rosso" in Puglia, Basilicata e Calabria, allagamenti in Sicilia con chilometri di agrumi e ortaggi sommersi dall’acqua: da nord a sud si contano danni e disagi ingenti al settore primario, con Coldiretti che parla senza mezzi termini di “calamità per l’agricoltura italiana” e di “perdite per milioni di euro alle coltivazioni e alle infrastrutture nelle campagne”. 

Nel Lazio la violenta grandinata ha danneggiato le serre di ortaggi nella fascia di Anzio, Nettuno, Pomezia e Ardea mentre a Palombara e Nerola la tempesta di ghiaccio ha distrutto le ultime olive sopravvissute alle gelate di primavera. In Emilia Romagna l’epicentro è a Bologna e in Romagna dove si trovano vaste coltivazioni di frutteti mentre in Abruzzo - sottolinea Coldiretti - gli agricoltori sono con il fiato sospeso per le colture ancora in campo. 



Colpiti duramente, trai prodotti ortofrutticoli, i kiwi pontini: l’associazione di coltivatori e agricoltori Aspal spiega che “oltre alla grandine violenta, domenica sera abbiamo dovuto fare i conti con una tromba d’aria impressionante che ha scoperchiato tetti dei capannoni, reti antigrandine, serre, e danneggiato strade”. “Al momento - evidenzia Aspal - non siamo in grado di quantificare i danni, ma sicuramente, come il 22 agosto scorso, parliamo di svariati milioni di euro”. Da una prima ricognizione i comuni più colpiti sono quelli di Cisterna, Latina, Aprilia e la parte sud di Velletri: ko gli actinidia, le vigne e le colture di stagione. 

 
E sui social, video e commenti testimoniano la gravità della situazione: Fattoria Le Colline di Aprilia, ad esempio, ha condiviso immagini (sopra) che mostrano le piantagioni di kiwi, estese su un paio di ettari circa, flagellate dal ghiaccio. “L’anno scorso non abbiamo raccolto niente per le gelate e quest’anno è arrivata la grandine”, il desolato commento sul profilo Facebook aziendale.
 
Più a sud, dopo gli allagamenti causati dalle forti piogge sulle Murge tarantine e nel Salento dove gli accumuli hanno localmente superato i 150mm, ieri i fenomeni si sono concentrati sulla Calabria. Dalla mezzanotte particolarmente colpita la provincia ionica di Cosenza tra Rossano e Corigliano con accumuli fino a 135mm. La protezione civile ha mantenuto il livello di allerta rossa a causa del rischio di frane ed ulteriori inondazioni. Piogge importanti anche sul Crotonese. 



In Basilicata, riferisce la Cia, le aree agricole più colpite sono quelle ricadenti nei territori di Pisticci, Scanzano Jonico, Nova Siri, dopo Rotondella già segnalata nei giorni scorsi: tutte zone molto importanti per le produzioni frutticole. Una delegazione della presidenza della Copagri Basilicata, a seguito del violento nubifragio che si è abbattuto giovedì 22 sulla Regione, durante il quale sono caduti oltre 200 millimetri di pioggia, si è recata in visita ad alcune delle zone colpite, e in particolare nei comuni di San Mauro Forte, Stigliano e Salandra, tutti situati nel materatese.
 
“Abbiamo riscontrato una situazione molto grave, con ingenti danni alle colture in campo, molte delle quali andate irrimediabilmente perse, ma anche alle strutture e, soprattutto alle infrastrutture”, il commento del presidente della Copagri Basilicata Nicola Minichino, che invita la Regione a convocare un tavolo di confronto nel quale ridiscutere la manutenzione delle infrastrutture e la gestione del territorio.
 
Rovesci e temporali soprattutto in mattinata hanno colpito anche la Sicilia settentrionale tra palermitano e messinese. “La situazione peggiore è quella dell’ortofrutta, agrumi e ortaggi in primis, moltissime aziende sono in ginocchio e numerosi produttori hanno perso tutto e difficilmente riusciranno a produrre durante questa annata”, spiega il presidente della Copagri Sicilia Natale Mascellino, sollecitando la richiesta dello stato di calamità naturale.

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