«Caab Bologna, i conti tornano»

Il direttore Bonfiglioli: risultati positivi per il 90% delle aziende, 60mila ingressi ogni anno

«Caab Bologna, i conti tornano»
Caab e Fico? Una doppietta vincente. Sono soddisfatti i vertici delle due realtà bolognesi, che nei giorni scorsi hanno illustrato i principali dati alla presenza degli amministratori comunali, soffermandosi in particolare sul Centro agroalimentare. “In tre anni il Caab ha ridotto il debito con il Comune da 15,8 a 1,5 milioni di euro e nel 2019 conta di estinguere ogni pendenza”, dice il direttore generale Alessando Bonfiglioli. “Nel nuovo Mercato composto da un’unica galleria da 400 metri contiamo 60mila ingressi l’anno, i ricavi sono in crescita e il 90% delle aziende vanta risultati positivi”. 

Negli ultimi otto anni, ha aggiunto il direttore, il Caab ha generato utili pre-imposte pari a sette milioni di euro impiegati per ridurre il debito e investire su logistica, controllo accessi e fotovoltaico. Tra le iniziative adottate in ambito “finanziario”, la scelta di vendere quote del fondo Pai “Parchi agroalimentari italiani”: oggi nel cassetto c'è un valore di 40 milioni, il prossimo anno sarà dismesso almeno il 10%. 

Con circa 2,4 milioni di quintali di ortofrutta commercializzata e un fatturato di 350 milioni di euro, il Centro agroalimentare felsineo, che per il futuro punta sempre più sulla logistica, è uno dei più importanti in Italia; ospita 15 aziende grossiste con un consorzio cooperativo che raggruppa 135 aziende agricole e altre 50 aziende agricole che commercializzano direttamente, oltre a due organizzazioni di produttori e una trentina di attività commerciali e di servizio. Nell'ultimo decennio, come è emerso il mese scorso in occasione del convegno "Prospettive per i Mercati all’ingrosso e i Centri agroalimentari” che si è svolto proprio a Bologna, Caab ha perso il 25% dei volumi, in un contesto peraltro di diffusa difficoltà per il "pianeta ingrosso".

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