Economia

Orange Fiber conquista il Corriere della Sera

Tessuti a partire dal pastazzo di agrumi, la startup allo Speciale Frutta & Verdura

Le fibre tessili nate dalla trasformazione degli agrumi conquistano una pagina intera sul Corriere della Sera. La settimana scorsa, infatti, l'inserto Corriere Buone Notizie ha raccontato la storia di Orange Fiber e come è nata l'idea di Adriana Santanocito ed Enrica Arena.

Le due giovani siciliane - che il 30 novembre a Milano saranno tra gli ospiti dell'evento di lancio dello Speciale Frutta&Verdura di Mark Up e Italiafruit News - hanno brevettato la produzione di tessuti di alta qualità a partire dal pastazzo di agrumi, portando così gli scarti della trasformazione degli agrumi nel mondo della moda. Il tutto all'insegna dell'economia circolare.
"Nel settore della moda, considerato tra i principali inquinatori al mondo, c'è molta pressione sui grandi marchi per cambiare modello di business, in termini di provenienza dei materiali e di come si producono", ha detto al Corriere della Sera Enrica Arena. Ferragamo, per esempio, lo scorso anno ha lanciato la sua nuova linea Responsible Fashion utilizzando i tessuti di Orange Fiber.

Produrre un chilogrammo di cotone "costa" 10mila litri di acqua e richiede tre chili di prodotti chimici inquinanti; mentre la produzione di fibre sintetiche ha un impatto ambientale rilevante. Orange Fiber vuole essere una risposta, sostenibile, a tutto questo. "Il pastazzo è un materiale di scarto che ormai la Sicilia produce al ritmo di 700mila tonnellate all'anno - ha aggiunto Arena - Abbiamo stretto delle partnership con gli spremitori, in modo da creare una sinergia virtuosa e una crescita davvero sostenibile. Al tempo stesso c'è piaciuta l'idea di raccontare una Sicilia diversa, imprenditoriale e femminile, anche se non è stato facile".

Allo Speciale Frutta&Verdura Adriana Santanocito ed Enrica Arena ci mostreranno i tessuti realizzati partendo dagli scarti di lavorazione degli agrumi e ci parleranno della loro idea di moda green e sostenibile.