Castagno, il controllo bio delle Cidie promette bene

Isagro ha illustrato il disorientamento sessuale con Ecodian Ct nell’Appennino bolognese

Castagno, il controllo bio delle Cidie promette bene
Nel 2017 i castagneti nei quali è stato applicato il disorientamento sessuale con Ecodian Ct hanno registrato in media una diminuzione dei danni da Cidie del 50%. Al momento le raccolte dei marroni devono ancora entrare nel vivo e mancano i dati della sperimentazione 2018, ma il recente incontro organizzato dal Consorzio castanicoltori Appennino bolognese e Isagro Spa a Loiano aveva lo scopo di illustrare la tecnica di difesa contro le Cidie.
All’incontro hanno preso parte anche castanicoltori del Trentino e del Piemonte a conferma dell’interesse per la difesa biologica su questa coltura.
Anche se il disorientamento sessuale in un bosco di castagno non può raggiungere risultati simili a quelli che si ottengono con i feromoni in un frutteto (pereto, meleto o su pescheto), perché le dimensioni delle piante non consentono di distribuire le false tracce in modo omogeneo, i risultati finora sono incoraggianti e permettono di coprire le spese di acquisto e applicazione di Ecodian Ct.
Come per gli altri sistemi di difesa a feromoni, comunque,i migliori risultati si ottengono quando si agisce su superfici minime di un ettaro, con piante e superfici omogenee.

La seconda parte dell’incontro si è svolto al chiuso, in una sala a Quinzano, ed è stata animata dagli interventi dell’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, del presidente del Consorzio, Renzo Panzacchi, e di Luciano Trentini che ha preso in esame le principali problematiche della filiera della castagna in Emilia Romagna.
In particolare Trentini si è concentrato sulla vespa cinese, problema in parte risolto ma, in ogni caso, da tenere sempre sotto stretta osservazione.
Negli ultimi anni, poi, il surriscaldamento globale, la mancanza di piogge e l’innalzamento delle temperature hanno interessato anche la collina, compromettendo in parte la produzione. L'irrigazione, quindi, dovrà sempre più essere presa in considerazione anche nei castagneti.



Massimo Bariselli, poi, ha chiarito importanti aspetti della difesa del castagneto evidenziando alcuni punti di forza dell’Emilia Romagna. In primis, un Servizio fitosanitario efficiente e un sistema cooperativo che permette di distribuire gli aiuti ecomonici di sostegno alle aziende agricole. Molto positivi, per esempio, i risultati sulla vespa cinese ottenuti dal Servizio fitosanitario regionale e la diffusione in frutticoltura di tecniche a basso impatto ambientale applicate con successo su vaste superfici.

L’importanza dell’esistenza di un Consorzio attento e attivo è stata sottolineata in più occasioni da tutti i relatori.

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