La prima merenda «editata» in Italia

La prima merenda «editata» in Italia
Ieri, in una conferenza stampa alla Camera dei Deputati e davanti a Montecitorio con l’assaggio di un’insalata di riso editato geneticamente, l’Associazione Luca Coscioni ha affrontato dal punto di vista giuridico e scientifico una decisione della Corte europea di giustizia del 25 luglio scorso che ha stabilito che tutte le piante migliorate geneticamente tramite un intervento cosciente dell’uomo sono da considerarsi come Organismi geneticamente modificati, Ogm.
 
Alla conferenza stampa hanno partecipato il segretario dell’Associazione Filomena Gallo; Marco Perduca, che ne coordina le attività internazionali; Gennaro Ciliberto, presidente della Federazione italiana scienze della vita; Mario Pezzotti, presidente della Società di genetica agraria; Alessandro Vitale, della Società italiana biologia vegetale, Massimiliano Beretta della Isi Sementi Spa.
 
I Partecipanti all’azione dimostrativa invitano:
  1. Il Governo a chiarire tempi e modi di applicazione della decisione della Corte europea di giustizia del 25 luglio 2018;
  2. Governo e Parlamento a consentire la sperimentazione in campo aperto degli studi in corso in diversi centri di ricerca pubblici nel nostro paese con il fine ultimo di tutelare prodotti tipici italiani, ridurre l’uso di agrofarmaci in agricoltura, tutelare l’ambiente e sostenere la produzione di alimenti che sono alla base di ricette tipiche italiane;
  3. Il servizio pubblico radio-televisivo, a partire dal tema specifico, a prevedere trasmissioni di approfondimento scientifico che consentano un’adeguata informazione relativamente alla necessità di fondare sulle evidenze prodotte dalla scienza decisioni pubbliche relative a leggi e politiche;
  4. La comunità scientifica europea, a partire da quella italiana, a mobilitarsi contro questa decisione anti-scientifica organizzando azioni simili in altre città dell’Unione europea dove sono in corso studi di editing del genoma su piante.
“Senza un chiarimento del governo - ha affermato Filomena Gallo - la decisione della Corte del Lussemburgo svantaggerà pesantemente i centri di ricerca pubblici italiani che vedranno marchiare come Ogm piante con mutazioni simili a quelle spontanee andando a penalizzare gravemente, e ulteriormente, l’agricoltura italiana sottraendo strumenti sicuri di innovazione consolidando la necessità di importazione dall’estero di prodotti Ogm come soia e mais, per la produzione di molte eccellenze del Made in Italy”.

Marco Perduca ha inoltre ricordato come “Il riso che abbiamo cucinato non viene da uno Stato dell’UE, lo abbiamo voluto però condire di bianco rosso e verde per ricordare che tra le eccellenze italiane c’è - o forse dovremo dire c’era? - anche la ricerca scientifica”. Perduca ha concluso ricordando che “la tecnica Crispr, oltre a esser sempre più precisa, ha drasticamente abbassato i costi dell’utilizzo di queste tecnologie consentendo quindi anche ai paesi in via di sviluppo di poter produrre ‘prodotti tipici’ senza dover sottostare alle posizioni dominanti delle multinazionali”.  

Fonte: ufficio stampa Associazione Luca Coscioni