Agrumi, campagna dai volumi avari

Si stima una riduzione del 30% e i primi prezzi schizzano in alto

Agrumi, campagna dai volumi avari
In Sicilia i grandi commercianti agrumicoli stanno già battendo a tappeto le aziende agricole produttrici per acquistare la merce in vista della prossima campagna. Gli operatori giocano d'anticipo per assicurarsi i frutti e i prezzi di queste prime contrattazioni sono di tutto rispetto. Il motivo? Si prospetta una produzione inferiore a quella dello scorso anno, con una riduzione stimata di circa il 30%.

Il clima siccitoso dell'estate lascerà il segno su questa campagna agrumicola. "Per le condizioni climatiche difficili ipotizziamo una perdita di produzione rispetto alla scorsa stagione - spiega a Italiafruit News Giosuè Arcoria, agrumicoltore e presidente dell’Associazione nazionale giovani agricoltori di Catania per Confagricoltura - La siccità che abbiamo avuto a maggio e a giugno ha provocato una cascola importante. Gli invasi della nostra zona erano praticamente a secco e i Consorzi di bonifica hanno dato il via alla campagna di irrigazione in ritardo. Stime precise non ce ne sono, ma guardando la situazione negli agrumeti si può stimare una produzione in calo del 35% rispetto alla scorsa annata, un'annata che è stata ricca di prodotto. Sul fronte qualitativo - conclude Arcoria, che nell'azienda di famiglia coltiva circa cento ettari di agrumeti - la stagione promette bene".



"La produzione di arance sarà in calo - conferma Carmelo D'Imprima della MaDi Fruit di Scordia (Catania), oltre cento ettari di agrumeti all'ombra dell'Etna - rispetto allo scorso anno ci sarà un 30% in meno di prodotto. Anche per questo i primi prezzi sono alti. Il clima secco ha provocato una cascola marcata. Come azienda abbiamo investito nelle varietà tardive, le cui superfici dedicate sono in aumento. Le prospettive per la prossima campagna sono positive, non resta che incrociare le dita".

Le contrattazioni, come detto, sono partite in anticipo: lo spettro di avere poco prodotto a disposizione ha allertato i commercianti che, per assicurarsi lotti di arance Navel hanno pagato 50 centesimi il chilo, mentre per il Tarocco si è arrivati anche a 70 centesimi, specialmente per le nuove varietà come Lempso o Meli. Prezzi interessanti e in prospettiva i produttori puntano per il prodotto migliore ad arrivare anche all'euro il chilo. Questa situazione dei prezzi ha inevitabilmente un riflesso anche sulla programmazione della Grande distribuzione organizzata.

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