«Uva, pioggia o no, siamo sempre Fiorfiore»

Extra-dolce la Pizzutella di Secondulfo. «Ma il sistema soffre»

«Uva, pioggia o no, siamo sempre Fiorfiore»
L'uva Pizzutella della Op Secondulfo, coltivata nei terreni vocati della provincia di Trani, in Puglia, si fregia anche quest’anno del bollino Fiorfiore di Coop Italia.
“La vendita delle confezioni premium, un chilo di uva lavorata direttamente in campagna da personale altamente specializzato, è iniziata l'ultima settimana di agosto – spiega Salvatore Secondulfo, alla guida dell’omonima Op che ha sede a Battipaglia (Salerno) – Proseguiremo fino a quando, grazie all’attenta selezione che facciamo, potremo garantire gli elevati standard qualitativi richiesti da questa linea di eccellenze”.

“Si tratta di una varietà tradizionale che proprio in questi territori si esprime ai massimi livelli gustativi, tanto che oggi parliamo di un contenuto zuccherino di 24 gradi Brix – continua l’imprenditore - Raccolta e confezionata in tempo reale da mani esperte, ne possiamo preservare le notevoli caratteristiche qualitative e farle assaporare su tutto il territorio nazionale come fosse appena colta. E i consumatori dimostrano di gradirla, abbiamo ottimi riscontri”.



Poi, qualche riflessione sulla campagna commerciale in generale. Al momento, oltre alla Pizzutella, l’azienda commercializza l’uva Italia e una decina di varietà senza semi. “Le abbondanti piogge e gli sbalzi di temperatura, seppure a macchia di leopardo, hanno complicato questa annata - dice Secondulfo – Ovviamente, continuiamo a garantire elevata qualità e innovazione varietale ma, insieme all’accurata selezione in fase di diradamento, che consideriamo decisiva nel nostro processo qualità, oggi dobbiamo prestare ancora più attenzione al controllo dei grappoli. Con ulteriori costi, visto il maggiore lavoro di selezione. Per non parlare della manodopera e delle problematiche annesse, il tutto aggravato dal fatto che, purtroppo, le quotazioni non aumentano”.

“E’ un sistema compromesso dalle stesse dinamiche del mercato. In pratica, il settore ortofrutticolo è messo a dura prova da una sorta di competitività commerciale tra i differenti prodotti. Quindi – conclude Salvatore Secondulfo – facciamo tutti parte di un sistema sofferente e che richiede, come da sempre invito a fare, una maggiore e migliore coesione, oltre che una mirata organizzazione tra le parti, per arrivare al consumatore senza perdere di vista la finalità ultima del nostro impegno. Un prodotto tutto italiano e di qualità”.

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